«La clericalizzazione della donna non risolve problema

«La clericalizzazione della donna non necessariamente risolve il problema, anzi potrebbe crearne uno nuovo». Il card. Robert Francis Prevost, vescovo emerito di Chiclayo (Perù) e prefetto del Dicastero per i vescovi, ha risposto così alle domande dei giornalisti sull'ordinazione sacerdotale delle donne, durante il briefing odierno sul Sinodo della sinodalità, che sta avviandosi alla conclusione.
Secondo Prevost, «bisogna guardare ad una concezione diversa della leadership e del servizio della Chiesa, che possono essere portati avanti sia dagli uomini che dalle donne».
«Una delle cose emerse chiaramente al Sinodo - ha reso noto il cardinale - è che non è perché nella società le donne vengono riconosciute in un certo modo, ciò comporti necessariamente un parallelo speculare dentro la Chiesa. Ci sono categorie che possono essere diverse. Non possiamo dire che cambieremo la tradizione della Chiesa che prosegue da duemila anni, ma sicuramente le donne stanno assumendo un ruolo di leadership anche nella Chiesa e svolgono un ruolo importante nella vita della Chiesa a livelli diversi».
«Parlando del processo sinodale - ha aggiunto il card. Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui (Repubblica Centroafricana) - quando ci ritroviamo come Chiesa bisogna avere una sensibilità femminile. Non c'è solo un livello formale, ma anche informale: ci sono molte donne a cui noi vescovi chiediamo consiglio. In virtù del battesimo, le donne non possono essere lontane, devono essere associate e coinvolte nei processi decisionali. La Chiesa ha una lunga tradizione: occorre vedere come fare in modo che le donne possano esprimersi sempre di più nella Chiesa».