Calcio

La complicata gestione di un'ingombrante presenza

Contro il Grasshopper il Lugano di Croci-Torti ha provato a rimettere il focus sul campionato – Lo spettro della finale di Coppa Svizzera, però, ha comunque finito con l'influire su determinate scelte
Nicola Martinetti
01.05.2022 22:55

La Coppa, il campionato. La finalissima, il finale di stagione. A Lugano, lo spasmodico tira e molla tra le due competizioni non accenna a placarsi. Ci aveva provato Mattia Croci-Torti, alla vigilia della sfida contro il Grasshopper, a riporre l’accento sulla Super League. Pungolando l’orgoglio del suo gruppo, reduce da tre k.o. consecutivi. «Dobbiamo avere la dignità di concludere il campionato a testa alta, al meglio, dopo aver disputato un’ottima stagione», aveva affermato in conferenza stampa. La reazione invocata, alla fine, si è palesata nel secondo tempo di sabato sera. Fruttando un punto che a conti fatti - e al netto di una prima parte di match nuovamente poco brillante - soddisfa i bianconeri, seppur solo parzialmente.

I novanta minuti contro le Cavallette di Giorgio Contini, qualora ce ne fosse ancora bisogno, hanno però ribadito un concetto evidente: la Coppa Svizzera, da qui al 15 maggio - e forse anche oltre - continuerà a influenzare il percorso di Sabbatini e compagni. Lo plasmerà, come del resto era già accaduto nell’avvicinamento alla semifinale contro il Lucerna. Su più livelli e con differenti sfumature. Affermare il contrario insomma, al netto delle buone intenzioni e della volontà di giungere all’ultimo atto da un periodo positivo, non ha più senso. Anche perché alle parole, ormai, non seguono più determinati fatti.

Decisioni eloquenti

Emblematici, in questo senso, sono i casi Mijat Maric e Mattia Bottani. Giocatori imprescindibili per il «Crus», la cui gestione a questo punto è interamente incentrata sul farli giungere nelle migliori condizioni possibili al calcio d’inizio del Wankdorf. Ecco perché il numero dieci, contro il GC, ha dovuto accontentarsi di appena 25 minuti di gioco, peraltro sufficienti per permettergli di spaccare il confronto e fornire l’assist per l’1-1 di Sabbatini. Croci-Torti in conferenza stampa ha però ammesso: «Più di così Mattia non poteva giocare. Sta ancora rincorrendo la forma migliore e non volevo rischiarlo».

Discorso identico, seppur diametralmente opposto, per Mijat Maric. Il centrale bianconero, per sua stessa ammissione, ha scelto - in accordo con lo staff tecnico - di iniziare la sfida contro le Cavallette per accumulare minuti di gioco, con l’intento di ritrovare il giusto ritmo dopo un periodo segnato da diverse assenze forzate. Una decisione ponderata, che però - per giunta nel giorno del suo 38. compleanno - ha portato a un amarissimo epilogo attorno alla mezz’ora di gioco, con una precoce uscita di scena. «L’infiammazione del tendine sotto il tallone non mi dà pace - ci ha confessato, zoppicante, al termine del confronto -. Sono preoccupato, perché non sono uscito precauzionalmente in vista della finale di Coppa. Ho abbandonato il campo perché il dolore era semplicemente insopportabile. Nelle prossime settimane dovremo cambiare qualcosa nella gestione di questo problema, che mi affligge ormai da tempo, per arrivare in condizioni accettabili alla sfida del Wankdorf. Non nascondo che a volte la frustrazione non è facile da gestire. Ci sono dei giorni dove soffro più di altri, anche perché in cuor mio mi aspettavo un finale di stagione differente. Ma la vita, si sa, non è perfetta. E sono conscio che ci sono cose ben peggiori. Ora per me conta solo la partitissima contro il San Gallo e ci vorrà di tutto per arrivarci degnamente: testa, gambe e cuore. Lotterò per farcela».

A proposito di battaglie e dei biancoverdi, nel weekend la squadra di Zeidler - corsara a Ginevra - ha momentaneamente scalzato i bianconeri dal quarto posto, che occupavano addirittura da fine dicembre. Accantonata la terza piazza, come apertamente ammesso dopo il k.o. del kybunpark, a Croci-Torti piacerebbe comunque difendere quantomeno la quarta. Per farcela serviranno però ulteriori passi avanti, dopo quello - timido - palesato contro il GC. Sarà possibile, nonostante l’ingombrante presenza della Coppa Svizzera?