PIL

La crescita mondiale dovrebbe passare al 2,6% del 2023 e al 2,9% del 2024

È quanto emerge dalle previsioni economiche intermedie dell'Ocse, che la definisce «una ripresa fragile» – L'inflazione dovrebbe divenire progressivamente più moderata nel 2023 e nel 2024
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Ats
17.03.2023 12:21

La crescita mondiale dovrebbe passare dal 3,2% del 2022, al 2,6% del 2023, al 2,9% del 2024: è quanto emerge dalle previsioni economiche intermedie dell'Ocse presentate oggi. «Una ripresa fragile», afferma l'organismo internazionale con sede a Parigi.

La crescita globale - afferma l'Ocse nell'Interim Economic Outlook presentato oggi a Parigi - è rallentata al 3,2% nel 2022, ben al di sotto del livello previsto ad inizio anno, ostacolato dall'impatto della guerra in Ucraina, dalla crisi del costo della vita e dal rallentamento dell'attività in Cina«.

Per l'Ocse, cominciano tuttavia ad »emergere segnali più positivi, con la fiducia di imprese e consumatori in miglioramento, la riduzione dei prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia e la piena riapertura della Cina«.

»La crescita globale - sottolinea l'Ocse - dovrebbe rimanere al di sotto del suo livello tendenziale nel 2023 e nel 2024, rispettivamente al 2,6% e al 2,9%, mentre la stretta sulle politiche macroeconomiche continuerà a produrre i suoi effetti. Nel 2023 e nel 2024 è tuttavia previsto un progressivo miglioramento in coincidenza con la mitigazione dell'impatto dei prezzi elevati dell'energia«.

Negli Stati Uniti, la crescita del Pil dovrebbe contrarsi dall'1,5% del 2023 allo 0,9% del 2024. Nella zona euro, la crescita dovrebbe scendere allo 0,8% nel 2023, per poi risalire all'1,5% nel 2024.

Inflazione più moderata

«L'inflazione dovrebbe divenire progressivamente più moderata nel 2023 e nel 2024, ma restare superiore agli obiettivi delle banche centrali fino al secondo semestre del 2024 in gran parte dei Paesi»: è quanto si legge nelle Prospettive economiche intermedie dell'Ocse presentate oggi a Parigi.

«Nelle economie del G20 - prosegue l'organismo internazionale - l'inflazione dovrebbe scendere dall'8,1% del 2022 al 4,5% del 2024. Nelle economie avanzate del G20, l'inflazione sottostante dovrebbe stabilirsi mediamente al 4% nel 2023 e al 2,5% nel 2024», precisa l'Ocse.

«Le politiche monetarie devono restare restrittive fino a quando non si osserveranno chiari segni di riduzione duratura delle tensioni inflazionistiche sottostanti», indica l'Ocse.

«Nuovi aumenti dei tassi di interesse restano ancora necessari in numerose economie, in particolare negli Stati Uniti e nella zona euro», sottolinea l'Ocse, aggiungendo: «Vista la lenta contrazione dell'inflazione sottostante, i tassi di riferimento sono probabilmente destinati a restare elevati per buona parte del 2024». Per l'organismo internazionale, bisogna inoltre fare in modo che gli aiuti volti ad attenuare l'impatto dei prezzi alimentari e dell'energia siano «più mirati per chi ne ha più bisogno. Un miglior target e una opportuna riduzione del livello globale degli aiuti contribuirebbe a garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche, a tutelare gli incitamenti a ridurre il consumo di energia e a contenere un rilancio della domanda in periodi di elevata inflazione», afferma l'Ocse.