"La cultura deve essere un bene per tutti"

Maristella Patuzzi è una giovane musicista che ha deciso di seguire la filosofia dei Verdi
(Foto Maffi)
Red. Online
20.03.2015 06:00

LUGANO - Maristella Patuzzi, musicista dal grande talento nata a Lugano il 14 febbraio 1987, ha conseguito al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano il diploma di violino con il massimo dei voti, lode e menzione speciale. Ha tenuto e tiene concerti come solista con prestigiose orchestre mondiali. Attualmente suona uno Stradivari del 1687, prestatole da un collezionista privato.

Dal 1. gennaio di quest'anno è diventata la nuova coordinatrice dei Giovani Verdi, nei quali è attiva dal 2013, in sostituzione di Sabrina Chakori. E dal 31 marzo 2014 è consigliera comunale a Lugano per i Verdi.

Lei, Maristella Patuzzi, dà l'impressione di essere una ragazza molto dolce, non fosse altro che per la sua inclinazione artistica, ed è giovane. La musica, nell'ideale collettivo, è  vista come un ideale romanticismo, anche se in realtà dietro c'è un lavoro enorme. La politica, per contro, si occupa di problematiche molto terrene. Come riesce a conciliare la filosofia della politica, dei Verdi con il suo amore per l'arte musicale?

"I Verdi sono all'ascolto dei giovani, che si sa amano molto la musica. Sono giovane e faccio un lavoro molto difficile. Con loro, ma non solo, mi sento quindi molto in sintonia. La musica, lo studio del violino, mi hanno insegnato la disciplina che mi auguro di poter portare anche in politica. Noi Verdi, siamo un movimento famigliare e come tale siamo all'ascolto di tutti. Poter incontrare tante persone, poterci parlare e soprattutto poterle ascoltare, conoscere le loro esigenze e poter aiutare la nostra popolazione a migliorare è chiaro che è un fatto positivo. Per me è una gioia andare in consiglio comunale a Lugano, perché incontro tante persone e con loro non parlo solo di musica, ma piuttosto discutiamo dei problemi concreti e cerchiamo di risolverli. Portando ognuno le proprie idee e accordandoci. Ci vorrebbero più musicisti e artisti in politica!"

Questione LAC. Per ora è un discorso solo di Lugano, ma si spera che in un futuro possa diventare il polo culturale del Ticino e probabilmente sarà così, anche perché attualmente non c'è nulla di simile nelle altre città del cantone. Come lo sfrutterebbe Maristella Patuzzi se fosse nelle alte sfere e potesse decidere?

"Di una cosa sono certa, il LAC sarà una vetrina importantissima per artisti di caratura mondiale ma anche per i giovani artisti ticinesi, ai quali bisognerebbe dare l'opportunità di esprimersi anche all'interno di questa meravigliosa struttura. L'auditorium è fantastico, ha un'acustica stupenda e potrà accogliere più di mille persone. Solo entrarci ti dà emozioni intensissime e ritengo che debba meritare di diventare il centro di tutti i ticinesi e non solo dei luganesi."

Secondo lei, si potrebbe ipotizzare in un futuro prossimo una gestione dei costi relativi al LAC completamente a carico del cantone? O comunque che lo stesso diventi un investitore della struttura?

"Sicuramente bisognerà invitare il numero maggiore di fondazioni internazionali e svizzere, come potrebbe esserlo Pro Helvetia, a investire nel LAC. Perché è una struttura nuova in Ticino, validissima e che ha bisogno ora di farsi conoscere e sopratutto di essere sostenuta. Bisognerà fare più visite guidate possibili e dare la possibilità al maggior numero di persone di vedere la struttura dall'interno, dandole un respiro internazionale".

In ambito politico quali sono i cavalli di battaglia di Maristella Patuzzi. Quali sono gli argomenti a lei più cari, insomma.

"Il traffico e la mobilità sono sicuramente due dei miei temi preferiti. E poi, l'aiutare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro, senza dimenticare – ovviamente – la cultura che dev'essere un bene per tutti. In realtà gli argomenti che mi stanno a cuore sono molti: dobbiamo solo riuscire ad ascoltarci di più, a mettere da parte i propri interessi ed a vestirci unicamente di interessi pubblici per aiutare i ticinesi."

DOMANI SUL CORRIERE DEL TICINO L'INTERVISTA A MARISTELLA PATUZZI

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