La delegazione svizzera della Global Sumud Flotilla salpa da Catania verso Gaza

La delegazione svizzera della Global Sumud Flotilla è partita il 10 settembre dal porto di Catania per prendere parte alla missione internazionale che mira a rompere il blocco di Gaza e portare aiuti umanitari alla popolazione civile.
La flottiglia elvetica è composta da sei imbarcazioni: la prima, Heidi, prende il nome dall’eroina nazionale svizzera, mentre le altre – Reem, Hind, Sham, Tala e Asser & Ayssel – sono dedicate a bambini di Gaza. A bordo viaggiano 40 cittadini e residenti svizzeri, che trasportano latte per neonati e filtri purificatori d’acqua.
La partenza da Catania è avvenuta in parallelo a quella di altre imbarcazioni salpate dalla Tunisia, mentre nei prossimi giorni si uniranno in mare anche quelle provenienti dalla Grecia. Un primo gruppo era partito già il 31 agosto da Barcellona con tappa a Tunisi.
L’associazione Waves of Freedom (WOFA), che rappresenta la delegazione svizzera, sottolinea il carattere pacifico e indipendente dell’iniziativa. A guidarla è il medico Hicham El Ghaoui, già impegnato in missioni d’emergenza all’ospedale Nasser di Khan Younes. Secondo l’organizzazione, il blocco navale imposto a Gaza dal 2007 è illegale e le privazioni di cibo, acqua e medicine costituiscono crimini di guerra e possibili violazioni della Convenzione sul genocidio.
La Global Sumud Flotilla riunisce centinaia di partecipanti da 44 Paesi e ha ricevuto il 9 settembre il sostegno ufficiale di esperti delle Nazioni Unite. Con un’azione pacifica e non violenta, basata sul diritto internazionale dei diritti umani e sul diritto umanitario, punta a richiamare l’attenzione sulla crisi in corso e a consegnare aiuti essenziali.
In un comunicato, la delegazione svizzera ha chiesto alla comunità internazionale di garantire un passaggio sicuro, proteggere i partecipanti da intimidazioni e detenzioni arbitrarie, difendere il diritto all’accesso marittimo umanitario e favorire la trasparenza con la presenza di media e osservatori indipendenti.
«La sicurezza dei partecipanti dipende dal sostegno delle autorità e della comunità internazionale» – si legge nella nota. «È fondamentale garantire visibilità a questa iniziativa per fermare i crimini commessi a Gaza e assicurare che i diritti e la dignità del popolo palestinese siano rispettati.»