La denuncia: «Agli allievi italiani di scuola media propinata la storia in salsa putiniana»

«Nei manuali indirizzati agli allievi di scuola media, in Italia, la storia viene raccontata secondo la versione di Putin». È questo, in estrema sintesi, l'allarme lanciato dagli ucraini, ma non solo. Il ministero dell'Istruzione e del Merito italiano ha fatto sapere di aver avviato verifiche per appurare «se i contenuti dei manuali di storia e geografia presentino effettive criticità, dopo la notizia della diffusione di libri di testo scolastici per le scuole secondarie di primo grado con un'impostazione faziosa e distorta della realtà storica, in favore della narrazione della Russia putiniana e dell'Unione Sovietica comunista». La denuncia di «distorsioni pro Putin», secondo quanto riporta Repubblica, è arrivata da un gruppo di attiviste ucraine, dalla giornalista ucraina Irina Cascei e dal direttore dell’Osservatorio Ucraina dell’Istituto Gino Germani, Massimiliano Di Pasquale, attivo nelle scienze sociali e in studi strategici, nonché esperto di guerra ibrida e misure attive.
Sono tredici i testi («sussidiari») analizzati dedicati a ragazzi tra i 10 e i 13 anni. In dodici di questi, editi tra il 2017 e il 2023, sono state trovate quelle che vengono definite «visioni di Russia e Ucraina che rispecchiano molto la propaganda revisionista del Cremlino».
«Disinformazione per menti vergini»
«Studio shock: nei libri di scuola i ragazzi italiani studiano la storia come vuole Putin», titola Adnkronos, secondo cui i ragazzi delle medie nel Belpaese imparano la storia e la geografia secondo la linea di Putin. Vivi la geografia, edito da Zanichelli, descrive così l'annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014: «Dopo aver chiesto l’intervento delle truppe di Mosca, la Crimea, abitata in maggioranza da russi, si è autoproclamata indipendente con un referendum ed è stata annessa alla Russia». Dunque «non Mosca che invia le sue forze speciali (senza uniformi ufficiali) a occupare illegalmente li territorio sovrano di un altro Stato - territorio mai rivendicato negli anni che seguirono la fine dell'URSS - ma un popolo che "chiede" l'intervento delle truppe di Mosca», commenta Di Pasquale. Nello stesso libro si può leggere: «Dal 1991, dopo un periodo di pace, in Europa sono scoppiate altre guerre sanguinose, in particolare in Europa orientale. Qui il crollo dei regimi comunisti, che sostenevano la pacifica convivenza tra le etnie, ha favorito la rinascita di nazionalismi, cioè movimenti politici fondati sull'identità culturale, economica e religiosa di una nazione».
Massimiliano Di Pasquale – che denuncia «la disinformazione e il fatto che sia rivolta a menti vergini come quelle degli studenti delle medie» – porta altri esempi. Nei manuali i russofoni d’Ucraina diventano direttamente «russi» («e dunque perché mai dovrebbero far parte di un altro Stato?, si chiederà il lettore undicenne»). Ci sono mappe (nel 2018) in cui «la regione russa» include i confini di Ucraina e Paesi baltici, «l’esaltazione dell’Unione sovietica, caduta la quale gli Stati attorno alla Russia sono solo in preda a un nazionalismo sfrenato», come pure «la guerra civile in Donbas». «Insomma tutto l'armamentario della dottrina russa che è alla base dell'aggressione del 24 febbraio 2022», dice ancora il direttore dell’Osservatorio Ucraina dell’Istituto Gino Germani.
Di Pasquale, con i materiali raccolti da Irina Cascei, sta preparando un paper scientifico: «Finché non avremo analizzato la questione a fondo, insieme ad altri esperti, non intendo sbilanciarmi in un giudizio su questo o quell'autore, o casa editrice – ha dichiarato all'Adnkronos –. Ma in questi libri di scuola si insinua l'idea di una guerra civile in Donbas, invece di spiegare che è una guerra per procura, manovrata e decisa dalla Russia con l'obiettivo di destabilizzare e infine annettere l'Ucraina».
«Non c'è dolo»
Elena Bacchilega, direttrice editoriale di Zanichelli, ha spiegato a Repubblica che «non c’è alcuna volontà di sostenere o giustificare alcun regime». «Il libro citato – aggiunge – è stato pubblicato nel 2021 e il testo è già stato oggetto di revisione che verrà riportata nell’aggiornamento della prossima edizione»: «la svolta filo europea ucraina», gli «interventi militari a più riprese» della Russia, «l’annessione della Crimea non riconosciuta dalla comunità internazionale», «l’offensiva militare del 2022 con l’obiettivo di rovesciare il governo ucraino democraticamente eletto» e la «resistenza» ucraina.