La Finma si attiva sul furto dati che ha interessato UBS

Anche la Finma si attiva sulla vicenda del furto di dati (non di clienti) concernenti UBS e Banca Pictet avvenuto presso Chain IQ, società zurighese attiva a livello internazionale specializzata negli acquisti per conto di terzi.
«Possiamo confermare che siamo stati informati di questo caso e che ce ne stiamo occupando secondo le procedure previste», ha indicato oggi all'agenzia Awp un portavoce dell'Autorità federale di vigilanza dei mercati finanziari, confermando una notizia riportata dal portale economico Tippinpoint.
L'addetto stampa non ha però voluto fornire alcun dettaglio, sottolineando che la Finma non può commentare casi specifici. A titolo generale, viene comunque precisato che anche in caso di outsourcing la responsabilità resta del committente, che rimane il principale punto di riferimento della Finma.
La scorsa settimana Chain IQ è stata vittima di un attacco informatico da parte di un gruppo criminale di hacker chiamato World Leaks. Gli aggressori hanno dichiarato di aver rubato oltre 1,9 milioni di file e un totale di 910 gigabyte di dati. Una parte è stata poi pubblicata sul dark web, tra cui a quanto sembra informazioni su 130'000 dipendenti di UBS, a partire dal numero di telefono interno diretto del Ceo Sergio Ermotti. Anche decine di migliaia di fatture della Banca Pictet sono finite online. Entrambi gli istituti hanno fatto sapere che non sono coinvolti dati di clienti.