La lettera a Ryanair: «Caro O'Leary, lasci perdere l'aereo cinese»

La Cina? Meglio di no. Il deputato statunitense Raja Krishnamoorthi, tramite una lettera, ha invitato l'amministratore delegato di Ryanair Michael O'Leary a non rivolgersi a COMAC per l'acquisto di aerei. Un'eventualità, questa, che la low cost irlandese – utilizzata parecchio anche dai passeggeri ticinesi – potrebbe valutare qualora la guerra commerciale fra Europa e Stati Uniti non dovesse risolversi. Reuters, al riguardo, scrive che l'influente esponente del Partito Democratico ha illustrato a O'Leary le possibili, gravi ripercussioni a livello di sicurezza qualora Ryanair virasse sul C919. E attenzione: Krishnamoorthi non si riferiva alla sicurezza aerea in senso stretto: «Con tutto il rispetto, le compagnie aeree statunitensi ed europee non dovrebbero nemmeno prendere in considerazione il futuro acquisto di aerei da compagnie militari cinesi».
O'Leary, lo scorso marzo, in un'intervista rilasciata a Skift aveva suggerito che, a un prezzo ragionevole e a fronte dei problemi, interni ed esterni, che affliggono Boeing, per tacere di Airbus, acquisterebbe senza problemi il citato C919. «Se fosse abbastanza economico, il 10 o 20% in meno rispetto a un aereo Airbus, lo ordineremmo». Il COMAC C919, come noto, è stato progettato per competere con l'Airbus A320 e il Boeing 737: sta riscuotendo un successo per certi versi clamoroso in Cina, dove lentamente sta rosicchiando quote di mercato ai costruttori stranieri. Tuttavia, quella di O'Leary al momento è più una boutade che un serio interesse: l'aereo, infatti, è stato certificato solo dalla Civil Aviation Administration of China (CAAC) mentre l'Agenzia dell'Unione Europea per la sicurezza aerea (EASA) recentemente ha indicato che ci vorranno dai tre ai sei anni per la certificazione. Una boutade figlia dell'attuale clima di incertezza, complice la politica tariffaria aggressiva di Donald Trump. Nell'intervista rilasciata a Skift, O'Leary si è comunque detto fiducioso circa una veloce certificazione del C919 da parte delle autorità di regolamentazione europee, aprendo quindi la strada a Ryanair per l'utilizzo dell'aeromobile. «Non mi interessa chi li produce, se Boeing, Airbus o Comac. Finché il prezzo è giusto, noi compriamo».
Le preoccupazioni di Krishnamoorthi, tornando alla lettera, sono legate agli stretti, anzi strettissimi legami tra COMAC e l'esercito cinese. Florian Guillermet, direttore esecutivo di EASA, ha però dribblato la questione nel parlare della certificazione del C919. Limitandosi a dire che il costruttore non ha ancora presentato una richiesta formale per entrare nel mercato europeo e, al contempo, che EASA sta comunque lavorando da tempo con COMAC sul tema. A precisa domanda, cioè se COMAC otterrà l'agognata certificazione per il C919, Guillermet ha risposto: «Non ho dubbi». Ieri, 1. maggio, O'Leary ha risposto alla lettera di Krishnamoorthi: sì, Ryanair si vedrebbe costretta all'acquisto di aerei da altri produttori, fra cui COMAC, qualora le tariffe applicate dagli Stati Uniti dovessero far aumentare il prezzo dei velivoli Boeing. «Se il governo degli Stati Uniti procederà con il suo piano sconsiderato di imporre tariffe, e se queste tariffe incideranno materialmente sul prezzo delle esportazioni di aeromobili Boeing in Europa, allora certamente rivaluteremo entrambi i nostri attuali ordini Boeing». Ryanair, scrive ch-aviation, è in attesa di ricevere 29 Boeing 737 MAX 8-200 e ben 150 737 MAX 10.