Cambiamento climatico

La Marmolada, fra meno di sedici anni, non esisterà più

Gli esperti lanciano l'allarme: il ghiacciaio simbolo delle Dolomiti, entro il 2040, potrebbe sciogliersi completamente a causa dell'aumento delle temperature medie
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Red. Online
12.09.2024 18:28

Sedici anni. O poco meno. È questo il tempo che, secondo gli esperti, è rimasto al ghiacciaio della Marmolada. Uno dei simboli delle Dolomiti, per eccellenza. Che però, prima o poi, è destinato a divenire solo un ricordo. 

A detta degli scienziati italiani che monitorano i ghiacciai e l'impatto dell'emergenza climatica, la Marmolada potrebbe infatti sciogliersi completamente entro il 2040. A causa, neanche a dirlo, dell'aumento delle temperature medie. Stando a quanto dichiarato lunedì dagli esperti in occasione di una campagna – «Carovana dei ghiacciai» lanciata da Legambiente, dalla Commissione internazionale per la protezione delle Alpi (Cipra), con la collaborazione scientifica del Comitato italiano ghiacciai –, la Marmolada sta perdendo tra i 7 e i 10 centimetri di profondità al giorno. Uno dato decisamente critico. Basti pensare che, negli ultimi cinque anni dal ghiacciaio in questione è scomparsa una superficie pari alle dimensioni di 98 campi da calcio. 

Che la Marmolada fosse destinata a scomparire, però, non è una novità. Dall'inizio delle misurazioni scientifiche, cominciate nel 1888, il ghiacciaio si è infatti ritirato di 1.200 metri in quello che gli esperti definiscono un «coma irreversibile». Coma da cui, ormai, è chiaro che la Marmolada non potrà mai risvegliarsi. 

Nel frattempo, gli effetti delle temperature particolarmente alte registrate in tutta la zona durante l'estate sono ben visibili. Complici anche le scarse nevicate invernali. Tanto per fare un esempio, qualche settimana fa, a causa dello scioglimento del ghiaccio, dalla Marmolada sono emersi i corpi di due soldati morti durante la Grande Guerra. Non solo. Negli ultimi tempi, il ghiacciaio ha restituito anche enormi tonnellate di rifiuti, tra cui armi, slitte, lettere e persino diari. 

«Le Alpi sono un luogo fondamentale a livello nazionale ed europeo, ma stanno diventando sempre più fragili a causa dell'avanzare dell'emergenza climatica», ha dichiarato, a tal proposito, Vanda Bonardo, coordinatrice nazionale alpina di Legambiente e presidente del Cipra. «Il ghiacciaio della Marmolada ne è un esempio importante».

Ma l'esempio, va da sé, non è positivo. Sì, perché oltre ai reperti riemersi dal ghiaccio, non sono mancate nemmeno le tragedie legate all'aumento delle temperature, come quella di cui è stata protagonista la Marmolada nell'estate del 2022, quando il distacco di una grossa valanga composta da neve, ghiaccio e rocce ha ucciso 11 escursionisti.