La polizia usa la forza, almeno 844 i feriti

Tensione alle stelle ieri tra manifestanti e agenti in tenuta antisommossa, mentre il Governo catalano tuona: "Una vergogna che accompagnerà per sempre l'immagine dello Stato spagnolo" - VIDEO
Red. Online
01.10.2017 12:26

BARCELLONA - È altissima tensione in Catalogna, dove da ieri mattina le forze antisommossa spagnole hanno fatto irruzione in molti seggi elettorali, caricando la folla, e usando anche proiettili di gomma, per impedire lo svolgimento del referendum di autodeterminazione. I feriti sarebbero almeno 844, riferisce il governo locale. Secondo il Ministero della Sanità catalano, 3 persone sono in gravi condizioni. Il Ministero degli Interni spagnolo afferma invece che 33 sono gli agenti feriti, 19 tra le file della polizia, 14 della Guardia Civil.

La polizia spagnola ha usato la forza contro le migliaia di persone in attesa di poter votare davanti e all'interno dei seggi. In una parte degli uffici elettorali l'irruzione della polizia ha reso impossibile il voto. Sono state sequestrate le urne, di cui alcune già piene. Gli agenti hanno pure usato lacrimogeni contro i civili, arrivando persino a prendere a manganellate i vigili del fuoco schierati in difesa della popolazione (Vedi suggeriti).

La resistenza della popolazione catalana è stata pacifica e passiva. Molti si sono seduti davanti ai seggi per fermare l'avanzata degli agenti spagnoli. La Guardia Civil ha fatto irruzione in particolare nel seggio di San Julià de Ramis a Girona dove era atteso il presidente catalano Carles Puigdemont, che però ha votato in un altro seggio, come pure il vicepresidente Oriol Junqueras.

Puigdemont ha denunciato la "brutalità ingiustificata della polizia spagnola", affermando che "è una vergogna che accompagnerà per sempre l'immagine dello Stato spagnolo". Il portavoce del Governo catalano Jordi Turull ha detto che "dai tempi del franchismo" non si vedeva "una violenza di Stato" come quella esercitata in Catalogna "contro la democrazia". Il prefetto spagnolo in Catalogna Enric Millò - di cui il Governo catalano ha chiesto "le immediate dimissioni" - ha definito "una farsa" il referendum e ha affermato che "siamo stati costretti a fare quello che non volevamo fare".

La Guardia Civil ha interrotto le comunicazioni internet in diversi seggi per impedire il voto. In alcuni centri elettorali l'intervento degli agenti spagnoli è stato particolarmente brutale, riferisce la tv pubblica Tv3, usando i manganelli anche contro persone anziane. Il sindaco di Barcellona Ada Colau ha accusato il premier spagnolo Mariano Rajoy, "un capo del governo codardo", di avere "inondato la nostra città di polizia". Ma Barcellona, ha detto, "non ha paura".