Locarno

La Posta ristruttura, ma preserva Palazzo Vacchini

Il progetto per l'ammodernamento degli spazi interni della centralissima filiale cittadina è stato rivisto sulla scorta delle criticità sollevate dalla Commissione del centro storico - Mantenute le caratteristiche architettoniche dell’edificio protetto
I piani originali prevedevano di destinare un’ampia superficie a negozio di alimentari. ©Chiara Zocchetti
Spartaco De Bernardi
14.07.2022 20:34

La qualità architettonica degli spazi interni dell’edificio che ospita la centralissima sede della Posta di Locarno sarà preservata. Il progetto originario che li voleva rivoluzionare per far posto ad un negozio di alimentari è infatti stato modificato dal Gigante giallo dopo che la Commissione del centro storico aveva sollevato una serie di criticità. La domanda di costruzione inoltrata nel dicembre del 2020 riguardava un cambio di destinazione d’uso parziale da ufficio postale in negozio di generi alimentari. Questo per quanto riguarda il pian terreno dell’edificio progettato dall’architetto Livio Vacchini ed inaugurato nel 1997, mentre per i due piani superiori il cambiamento d’uso parziale era da attività scolastiche ad uffici amministrativi. In buona sostanza, per quanto attiene alle modifiche prospettate al pianterreno, la Posta prevedeva di concentrare gli sportelli sul lato sinistro, destinando invece quelli centrali e sulla destra agli scaffali del futuro negozio. Prevista anche la creazione di nuove entrate.

Valore culturale da proteggere
Un’impostazione che aveva fatto storcere subito il naso alla sezione ticinese della Federazione architette e architetti svizzeri: in una lettera inviata al Municipio cittadino, rilevava la necessità di salvaguardare il valore culturale rappresentato dall’edificio, preservando integralmente la visione architettonica del suo autore. Necessità condivisa dalla Commissione del centro storico che l’ha ribadita durante un incontro avuto con i proprietari dell’edificio e con i progettisti. «Un incontro durante il quale le nostre osservazioni sono state prese in considerazione dalla Posta, tanto che successivamente ha presentato un complemento alla domanda di costruzione originaria», spiega al CdT Nicola Pini, municipale a capo del dicastero Sviluppo economico e territoriale, nonché presidente della citata commissione. Tale complemento ha quindi permesso al Municipio di rilasciare, lo scorso dicembre, la licenza edilizia per la sistemazione interna di palazzo Vacchini, licenza che nel frattempo è cresciuta in giudicato.

Impostazione simmetrica

«La grande modifica rispetto al progetto iniziale che ha ottenuto il nostro benestare e quello del Cantone - rileva Pini - consiste nel mantenimento delle caratteristiche architettoniche di pregio dell’edificio. Mi riferisco in particolare all’impostazione simmetrica dell’organizzazione degli spazi interni e il mantenimento dell’attuale entrata, nonché dello spazio centrale pubblico su tutta l’altezza dell’edificio con l’illuminazione naturale che filtra dal tetto». Un’impostazione, questa, che rispetta dunque le caratteristiche dell’edificio tutelato quale bene culturale di interesse locale e situato all’interno del perimetro di rispetto di importanza cantonale del nucleo storico di Locarno, considerato che si affaccia su piazza Grande. Un edificio di grande pregio, ribadisce l’architetto Raffaele Cavadini, membro della Commissione del centro storico. «Palazzo Vacchini ha un valore assoluto. Non solo va preservato – osserva Cavadini - ma anche protetto. In particolare la hall che dal piano terra guarda verso il soffitto, attraversando tutti e sette i piani dell’edificio. Un luogo ideale, una volta che la Posta avrà liberato questo spazio, per realizzare una grande sala di riflessione, contemplazione, magari anche aggiungendo qualche contenuto culturale».

Vincoli pianificari chiari
A questo punto è bene sottolineare che la licenza edilizia rilasciata dal Municipio riguarda unicamente la sistemazione della parte sinistra del pianterreno del palazzo, quello dove è prevista la concentrazione dell’ufficio postale con lo spostamento delle caselle nel piano interrato. «Per la parte destra i contenuti non sono ancora stati definiti. Ad ogni buon conto la licenza rilasciata dal Municipio prevede che per l’occupazione di quegli spazi, destinati a terzi, dovrà essere inoltrata una specifica istanza edilizia. E ciò ritenuto che i contenuti dovranno essere compatibili con le disposizioni pianificatorie che tutelano il palazzo quale bene culturale di interesse locale e quale edificio di servizio».

Caselle al piano interrato
Nel confermare l’intenzione di procedere alla ristrutturazione per rendere più ampia, moderna ed accogliente la propria filiale che dà sulla centralissima piazza Grande, la Posta preferisce non sbilanciarsi sull’avanzamento del progetto e sulla destinazione futura degli spazi. «I tempi sono prematuri - rispondono dal servizio Comunicazione Sud a una nostra sollecitazione - per fornire indicazioni di dettaglio al riguardo le tempistiche dei lavori che interesseranno l’immobile. In funzione dell’evoluzione della situazione congiunturale, legata nondimeno all’approvvigionamento dei materiali e alla possibilità di pianificare gli interventi necessari, stiamo attualmente ancora valutando modalità, tempi e durata degli stessi. Nessun aggiornamento anche per quanto concerne la destinazione futura degli spazi». Di sicuro vi è che dall’inizio del prossimo mese di agosto le caselle postali saranno spostate al piano interrato dell’edificio. Un trasloco del quale nel frattempo sono stati informati i detentori delle caselle postali ubicate ancora per qualche giorno sul lato di Palazzo Vacchini verso via Trevani.