Previsioni

La prudenza di Raiffeisen: «Atterraggio più difficile»

Per gli esperti delle banche regionali il 2024 è iniziato in modo troppo ottimistico – Il cosiddetto «soft landing» rischia di essere più duro delle attese
© KEYSTONE / CHRISTIAN BEUTLER
Roberto Giannetti
09.01.2024 23:00

Gli operatori di Borsa attraversano una fase di ottimismo, grazie alle attese di un taglio dei tassi da parte delle banche centrali. Ma le Raiffeisen Svizzera invita alla cautela. Inna nzitutto l’atteso «soft landing», ossia il rallentamento congiunturale atteso nei prossimi mesi, potrebbe risultare più brusco di quanto atteso. Inoltre, come si è visto negli anni scorsi, un calo dei tassi di interesse, che tra l’altro deve ancora confermarsi, non sempre provoca una spinta per i corsi azionari. È quanto ha spiegato oggi Matthias Geissbühler, Chief Investment Officer di Raiffeisen Svizzera.

In un contesto di investimento caratterizzato da un’elevata volatilità, si consiglia una tattica d’investimento attiva. Nella quale, dovrebbero essere preferiti i fondi immobiliari svizzeri e l’oro, che hanno un buon potenziale di rendimento.

Rallentamento o frenata?

Andando nel dettaglio, nell'Eurozona la produzione economica dovrebbe diminuire dello 0,1%. Per l'economia USA e la congiuntura svizzera gli economisti prevedono un aumento risicato, rispettivamente dello 0,5% (dal 2,2% nel 2023) e dello 0,8%, «dall’1% nel 2023). Le previsioni congiunturali di Raiffeisen Svizzera sono pertanto inferiori al consenso e, di conseguenza, risultano più basse anche quelle sull'inflazione. Nel corso dell'estate, quindi, l'inflazione dovrebbe tornare nell'intervallo target delle banche centrali, spianando così la strada ai primi tagli dei tassi.

Infatti il picco dei tassi dovrebbe essere ormai alle nostre spalle. Secondo Geissbühler «al momento Raiffeisen prevede rispettivamente tre riduzioni del tasso di riferimento da parte della Banca centrale europea (BCE) e della Banca centrale statunitense (Fed) entro la fine dell'anno». Così, negli Stati Uniti i tassi scenderanno dal 5,5% attuali al 4,75% a fine anno, nell’Eurozona dal 4 al 3,25% e in Svizzera dall’1,75% all’1,5%. Per la Confederazione quindi si tratterà di una flessione abbastanza marginale.

Questo, depone a favore della classe di investimento delle obbligazioni. All'interno delle quali, gli esperti del settore consigliano di concentrarsi chiaramente su un'elevata qualità dei debitori e su durate da brevi a medie.

Chiaramente, nel 2023 abbiamo assistito a forti rialzi dei tassi, e questo avrà un effetto sulla congiuntura con un ritardo dai 12 ai 24 mesi. Tuttavia, questa volta il «time lag» potrebbe essere più lungo.

Oro in ascesa

Come detto, sebbene il calo dei tassi non avrà grandi effetti sul mercato azionario, per contro sarà molto probabilmente positivo per immobili e oro. Dopo la debole performance degli ultimi due anni, ora i fondi immobiliari svizzeri sono a un minimo storico. Alla luce dell'immigrazione elevata e dell'offerta di spazio abitativo solo lievemente in crescita, i prezzi degli immobili dovrebbero stabilizzarsi ad alti livelli.

Per quanto riguarda l'oro, il corso beneficia del calo dei costi d'opportunità. Quest'anno Raiffeisen preved un aumento a 2.150 dollari l'oncia, che corrisponde a un nuovo massimo storico. Quindi, per motivi di diversificazione, entrambe le classi d'investimento devono continuare a far parte del portafoglio.

Consolidamento del franco

Sul fronte delle divise Raiffeisen Svizzera si aspetta un consolidamento del franco svizzero. Infatti prevede a fine 2024 un euro-franco a 0,95, lo stesso livello circa di fine 2023. A medio termine, però, la valuta nazionale elvetica continuerà a tendere al rialzo. Il moderato debito pubblico, la bassa inflazione e le differenze d'interesse rispetto all'estero consolidano lo stato del franco quale porto sicuro.