Il caso

La ricerca ha bisogno di maggiori risorse per crescere di livello

La Facoltà di scienze biomediche dell'USI ha fatto fare un balzo al numero delle pubblicazioni scientifiche
© CdT/Gabriele Putzu
Generoso Chiaradonna
19.06.2024 20:12

Ma l’EOC non è solo erogazione di servizi sanitari. Le attività di formazione e ricerca costituiscono altri due pilastri fondamentali dell’azienda ospedaliera. Il professor Alessandro Ceschi, che è a capo dell’area formazione medica e ricerca (AFRI), ha sottolineato l’importanza dell’attività di studio che risale a prima dell’istituzione della Facoltà di scienze biomediche dell’Università della Svizzera italiana (USI). Negli ultimi anni, infatti, l’EOC ha registrato un’importante crescita dell’attività di ricerca clinica e traslazionale, ovvero quella che fa da ponte tra la ricerca di base e quella clinica d’avanguardia per trasferire nel minor tempo possibile le conoscenze acquisite al letto del paziente, con un conseguente significativo aumento della produzione e pubblicazione di articoli scientifici.

Dal 2020 - spiega il professor Ceschi - l’attività di ricerca è svolta anche in collaborazione con la Facoltà di scienze biomediche dell’USI. La spesa sostenuta da allora (11,1 milioni) risulta paragonabile a quella di altre strutture con mandato di formazione universitaria, come per esempio gli ospedali cantonali di Lucerna (8,1); San Gallo (8,7) e Friburgo (10,3) che a differenza dell’EOC ricevono però anche dei finanziamenti per la ricerca da parte dei rispettivi Cantoni. Concetto ribadito anche dal direttore Glauco Martinetti che si è detto comunque conscio della difficile situazione delle finanze cantonali. «Oggi non siamo un ospedale universitario, ma di formazione universitario. Se c’è l’ambizione di fare un giorno il salto di categoria, bisognerà tener conto anche di questo», ha aggiunto ancora Martinetti. «Un incremento dei finanziamenti è strettamente necessario per favorire la ricerca clinica e traslazionale anche in seno all’EOC», ha affermato il professor Alessandro Ceschi che ha sottolineato come un elemento che può favorire l’arrivo di fondi (nazionali e internazionali) è il livello e il numero di pubblicazioni scientifiche. Un numero su tutti: 771 articoli peer-reviewed nel 2023. Dieci anni anni prima erano meno di 200.