La Russia, sempre più in difficoltà, estende il ciclo di vita delle sue «carrette»

Alla Russia, è noto, mancano (e mancheranno) aerei. Le sanzioni internazionali, varate in seguito all’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte dell’esercito di Mosca, hanno paralizzato il settore. Letteralmente. Riassumendo al massimo, il contrabbando di componenti non è sufficiente a garantire l’aeronavigabilità dei velivoli di fabbricazione occidentale mentre la produzione «locale» è in alto mare. Anzi, in altissimo mare.
Se, da un lato, le compagnie della Federazione stanno facendo miracoli, più o meno, per mantenere in vita il più a lungo possibile i citati velivoli di fabbricazione occidentale, in gran parte Airbus e Boeing, dall’altro la carenza di modelli per il corto-medio raggio ha spinto le autorità ad aumentare la vita di alcuni esemplari «locali». A marzo, per intenderci, era stato detto che gli Antonov An-26 potranno essere utilizzati in Russia per un massimo di 60 anni. In precedenza, il loro ciclo di vita era stato fissato a 50 anni.
Ora, scrive il quotidiano Vedomosti, ripreso dal portale specializzato aeroTELEGRAPH, anche Yakovlev intende prolungare la vita dei suoi Yak-40: da 50 a 60 anni. A breve, leggiamo, verrà inoltrata una domanda specifica all’autorità aeronautica del Paese, Rosaviatsiya, come hanno confermato al giornale tanto l’azienda – parte del raggruppamento United Aircraft Corporation, a sua volta integrato nel conglomerato Rostec – quanto l’Agenzia federale.
Lo Yakovlev Yak-40 è un trimotore ad ala bassa costruito dal 1967 al 1981. Quindi, in piena epoca sovietica. Ne furono prodotti oltre mille esemplari. Secondo le autorità, attualmente in Russia sono operativi solo 15 di questi velivoli, tutti costruiti negli anni Settanta. Velivoli, in ogni caso, essenziali dal momento che servono alcune tratte importanti nel Nordovest e nell’Estremo Oriente del Paese, come nella Kamchatka. Gli aerei in questione appartengono alle flotte di Vologda Aviation (sei), Kamchatka Air (quattro), Aero Bratsk (due) e Krasavia (uno). A questi velivoli bisogna aggiungere due aerei governativi. Vologda Aviation, in particolare, utilizza lo Yak-40 sui voli regolari da Vologda a Mosca, San Pietroburgo e Veliky Ustyug, tra gli altri. Kamchatka Air invece opera sia voli charter sia voli di linea, ad esempio da Petropavlovsk-Kamchatsky a Magadan.
Secondo Vedomosti, l’estensione della durata di vita è prevista non solo per lo Yak-40 e l’An-26, ma anche per l’An-24, turboelica che entrò in servizio per la prima volta nel 1962. Il motivo? Come detto, gli aerei regionali occidentali e i relativi pezzi di ricambio non sono più disponibili a causa delle sanzioni internazionali varate contro la Russia, mentre le alternative made in Russia – come il TVRS-44 Ladoga o l’Il-114-300 – non sono ancora pronte: i relativi progetti, infatti, hanno subito numerosi ritardi.