Il caso

La Russia vuole portare altri turisti in Corea del Nord

Le delegazioni dei due Paesi, a Mosca, hanno discusso l'attivazione di nuove rotte charter dopo l'esperimento della cosiddetta «settimana bianca» nel mega-resort di Kim Jong-un
Marcello Pelizzari
08.04.2024 23:45

Volendo usare un eufemismo, l’aviazione russa ha vissuto giorni migliori. E il motivo è presto detto: la chiusura dello spazio aereo europeo e le sanzioni pronunciate dall’Occidente in seguito all’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte dell’esercito di Mosca. Sanzioni che, inevitabilmente, hanno colpito con forza il settore. Fino a metterlo in ginocchio, o quasi.

Senza la possibilità di ricevere pezzi di ricambio (e aggiornamenti del software) per i propri aerei attraverso canali ufficiali e, parallelamente, con svariate destinazioni sospese fino a tempo indeterminato, i vettori della Federazione – da oltre due anni, oramai – stanno facendo di necessità virtù o, meglio, stanno cercando di mantenere attivo il servizio applicando cerotti qua e là. L’arte di arrangiarsi, verrebbe da dire.

Un’arte che, applicata al turismo, ha spinto la Russia ad avvicinarsi alla Corea del Nord. Un Paese che, per dirla con il portale specializzato aeroTELEGRAPH, ha una certa familiarità con misure restrittive e sanzioni. Le relazioni fra Mosca e Pyongyang, sempre più fitte con l’avanzare della guerra in Ucraina, si sono concentrate fra le altre cose sul traffico aereo reciproco. Lo scorso novembre, per dire, l’Agenzia statale russa per l’aviazione civile, Rosaviatsia, aveva invitato compagnie vettori come Aeroflot e Aurora ad attivare rotte da e per Pyongyang. Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, invece, aveva espressamente chiesto ai cittadini russi di visitare la Corea del Nord. A gennaio, invece, erano stati offerti i primi pacchetti per passare la settimana bianca fra le montagne nordcoreane, nel mega-resort voluto espressamente dal dittatore Kim Jong-un. A febbraio, puntuali, erano arrivate le prime, entusiastiche recensioni del viaggio.

La notizia, ora, è che secondo l’agenzia di stampa statale Ria Novosti le delegazioni di Russia e Corea del Nord hanno avuto colloqui specifici, a Mosca, con l’obiettivo di intensificare i collegamenti aerei fra i due Paesi. In particolare, stando al ministro dell’Ambiente russo Alexander Koslov, le parti si sarebbero dette pronte a riprendere i voli charter per i gruppi turistici. «La questione è stata discussa, la Russia e la Corea del Nord sono pronte a riprendere i collegamenti aerei» ha dichiarato al riguardo il ministro. «Si stanno creando flussi turistici e si stanno avviando voli charter» ha aggiunto Koslov. Il quale, nelle sue esternazioni, ha specificato che – attualmente – l’attenzione è rivolta alla ripresa dei voli charter e non dei voli di linea. Detto ciò, la compagnia aerea di bandiera nordcoreana, Air Koryo, la cui flotta è tutto fuorché sicura proprio a causa delle sanzioni occidentali, sta operando voli di linea da e per la Russia dalla fine di agosto. Nello specifico, vola due volte a settimana tra Pyongyang e Vladivostok.

Tre voli charter, parola del ministro, sono già stati effettuati in via sperimentale. Il primo gruppo di turisti russi, come accennato, si era recato in Corea lo scorso 9 febbraio. Il Paese, nell’occasione, aveva riaperto i propri confini al turismo dopo quattro, lunghissimi anni segnati dalla pandemia. Gli ospiti avevano visitato la capitale Pyongyang e, appunto, il mega-resort sciistico di Masikryon. 

La delegazione nordcoreana, concludendo, è arrivata a Mosca il 27 marzo con l’intenzione di trascorrere diversi giorni in Russia. Detto dell’invito di Sergei Lavrov, le agenzie di viaggio della Federazione in ogni caso non prevedono il cosiddetto boom: si aspettano un flusso di turisti dalla Russia verso la Corea del Nord di poche migliaia di persone all’anno. Niente a che vedere, insomma, con i flussi registrati dalla Turchia: nel 2023, per dire, 6,3 milioni di cittadini russi hanno visitato il Paese di Erdogan.

L’occasione, in ogni caso, potrebbe garantire a Pyongyang nuovi aerei. Durante la sua visita in Russia, lo scorso autunno, Kim Jong-un ha ispezionato di persona la produzione del Sukhoi Superjet 100. Un aereo ideale per la citata Air Koryo. Anche perché è uno dei pochi che potrebbe acquistare, lista delle sanzioni alla mano.