Cultura

La sala matrimoni di Lugano è tornata indietro nel tempo

Presentati i risultati del restauro che ha riportato all’antico splendore l’affresco di Rosetta Leins, i mobili di Mario Chiattone e altri elementi
Giuliano Gasperi
20.06.2024 17:15

È una questione di amore. Se una persona fa qualcosa con amore, cura i dettagli. Come due promessi sposi che si preparano al giorno del matrimonio. O come la Città di Lugano, che ha dimostrato il suo amore per sala dei matrimoni di Palazzo civico riportandola, fin nei minimi dettagli, al suo antico splendore. Oggi, dopo aver dato tempo a una giovane coppia di celebrare il momento fra gli affreschi di Rosetta Leins e i mobili di Mario Chiattone, il vicesindaco Roberto Badaracco, il direttore Luigi Di Corato e Manuela Maffongelli della Divisione cultura hanno mostrato i risultati del restauro di questo «piccolo scrigno d’arte» realizzato nel 1943. Con il passare degli anni, i dipinti si erano scuriti e il grande tavolo di legno aveva perso brillantezza, così come le sedie. Ora è tornato tutto come un tempo, onorando lo spirito con cui fu creato il luogo. Nel 1942, il Municipio scrisse: «La nuova sala, che farà onore alla Città di Lugano e costituirà il degno sacrario dove gli sposi luganesi si scambiano la promessa che li lega per tutta la vita, merita di essere arredata con un severo criterio di eleganza». Così è stato. L’affresco Famiglia e lavoro di Leins raffigura vari momenti nella vita di una coppia ed è frutto di un lavoro instancabile e pieno d’orgoglio da parte della pittrice bellinzonese, nonostante il compenso bastasse a malapena per coprire i costi dei materiali e del soggiorno a Lugano. «Dal 1941 sino ad oggi – disse l’artista nel 1943 – non ho fatto nessun altro lavoro che cose concernenti l’affresco, prove in fresco, cartoni, nuove prove, infinite prove». Anche questo è amore.

Da notare che è stata restaurata anche un’altra sala matrimoni, quella di Palazzo Tosetti Riva a Castagnola, apprezzata location che, grazie a un non facile lavoro di ricerca, ha recuperato la sua gamma cromatica originale. Verrà inaugurata domani alle 18. Tornando a Palazzo civico, altri spazi pubblici interni sono stati impreziositi da un allestimento artistico visitabile da tutti (è consigliabile annunciarsi in cancelleria). Il progetto è articolato in tre sezioni: la prima, al secondo piano, è intitolata Natura, borghi e città. Sguardi sul paesaggio dalle collezioni civiche e offre una selezione di opere che raffigurano la bellezza e la tranquillità della natura, ma anche l’energia e la frenesia della vita urbana; la seconda, nella sala commissioni, ospita una retrospettiva dedicata a Mario Chiattone; la terza, davanti alla sala del Consiglio comunale, accoglie invece la mostra temporanea Dialoghi #1. Geometrie: un incontro intergenerazionale tra gli artisti Livio Bernasconi e Alex Dorici. Al terzo piano, infine, è esposta una selezione di foto della serie Intermezzo di Cosimo Filippini, che ha ritratto collaboratrici e collaboratori della Città.