Opinioni elettorali

La sanità nel canton Ticino

Eolo Alberti, candidato della Lega dei ticinesi al Gran Consiglio
Red. Online
01.04.2019 20:30

La medicina ospedaliera divide da anni le forze politiche e l’opinione pubblica ticinese. I temi sanitari sono troppo spesso utilizzati da alcuni partiti o da alcuni deputati per combattere battaglie di principio per proprio interesse elettorale o di consenso. D’altra parte, Consiglio di Stato e Gran Consiglio, ben conoscendo la sensibilità che le questioni sanitarie suscitano nella popolazione, in particolare quando si vanno a toccare i servizi di base degli ospedali regionali o di valle, in futuro dovranno fare scelte non facili. Nel senso di proporre soluzioni che non scatenino battaglie ma creino consenso. Non possiamo trovarci di fronte a un referendum ogni volta che c’è da varare una riforma importante, come è successo due anni fa con la votazione sulla modifica della legge sull’EOC. Negli ultimi mesi abbiamo sentito tanto parlare di come contenere i premi di cassa malati, che è un tema di grande importanza e che tocca le tasche della gente. La politica cavalca questo tema e va bene. Tuttavia, abbiamo sentito parlare pochissimo di come uscire dall’impasse venutasi a creare nella pianificazione del sistema ospedaliero ticinese. La sanità ticinese ha bisogno di collaborazione, di unità d’azione, di armonia e non di tensioni, di fratture o di forzature. Ognuno può avere la propria opinione sul sistema ideale che vorrebbe, ma non possiamo prescindere da un dato storico: il settore sanitario nel nostro cantone si fonda da sempre su un mix di ospedali pubblici e cliniche private. Mettere in discussione questo sistema è molto pericoloso e rischia di compromettere il suo funzionamento e soprattutto la qualità del servizio alla popolazione.