Banche

La Silicon Valley Bank fallisce e le start-up tech tremano

La chiusura e la presa di controllo dell'istituto da parte delle autorità americane crea incertezza per i pagamenti degli stipendi dei dipendenti delle start-up, ma anche per i loro finanziamenti
© EPA/SARAH YENESEL
Ats
11.03.2023 14:55

La Silicon Valley Bank fallisce e le start-up tecnologiche tremano vedendo in pericolo il loro futuro. La chiusura della banca e la presa di controllo da parte delle autorità americane crea infatti incertezza per i pagamenti degli stipendi dei dipendenti delle start-up, ma anche per i loro finanziamenti senza i quali l'attività appare a rischio.

A tremare sono anche le banche piccole e quelle regionali, spaventate dal crollo repentino in sole 48 ore.

Il fallimento di Silicon Valley Bank si aggiunge alla crisi di Silvergate, che ha optato per una liquidazione volontaria.

Pagamenti degli stipendi a rischio

I fondatori di startup della Silicon Valley si chiedono se saranno in grado di continuare a pagare i loro dipendenti dopo il fallimento della Silicon Valley Bank.

Il fornitore di servizi di pagamento Rippling ha comunicato ai clienti ieri che alcune elaborazioni si sono bloccate perché SVB contribuiva a gestire i pagamenti. La società, anch'essa una startup, si è rivolta a JPMorgan Chase, ma non abbastanza in fretta: «Le buste paga erano in volo in SVB e non sono ancora state pagate. L'azienda sta ancora cercando di capire cosa significherà il crollo della banca venerdì», ha scritto Parker Conrad, amministratore delegato di Rippling, in un post su Twitter.

Secondo quanto riporta Bloomberg, il fondatore di startup Brad Hargreaves, ha dichiarato che alcune aziende potrebbero non essere in grado di di pagare gli stipendi la prossima settimana: «Aspettatevi licenziamenti di massa entro oggi, al massimo lunedì», ha avvertito.

Sarika Bajaj, amministratrice delegata della startup Refiberd, ha dichiarato di essere stata una cliente della Silicon Valley per tre anni e di aver depositato là la maggior parte dei fondi dell'azienda.

Più della metà delle aziende tecnologiche «tiene la maggior parte della liquidità presso la SVB», ha dichiarato Greg Martin, socio fondatore della società di investimento Liquid Stock. E «tutte devono pagare gli stipendi all'inizio della prossima settimana», ha aggiunto.

In caduta la criptovaluta Usd

La maggiore stablecoin in criptovaluta è scesa dal suo livello di ancoraggio di 1 dollaro ed è stata scambiata oggi a un valore caduto fino a 81,5 centesimi a causa dell'esposizione dell'emittente Circle Internet Financial nella Silicon Valley Bank.

La moneta Usd o Usdc - spiega Bloomberg - è un elemento chiave dei mercati delle criptovalute e dovrebbe mantenere un valore costante di 1 dollaro, garantito da contanti e da titoli di Stato a breve scadenza. Ma 3,3 miliardi di questo «cuscinetto», su un valore di circa 40 miliardi di dollari, erano depositati presso la Silicon Valley Bank, appena fallita.

Le autorità di regolamentazione americane hanno dichiarato il crac della banca con sede a Santa Clara in California venerdì scorso e gli investitori sono in attesa maggiori chiarimenti sulla restituzione dei depositi.

In questo vuoto, Usdc è sceso sotto 1 dollaro e a fine mattinata è stato scambiato a 90 centesimi a Londra. Anche le stablecoin più piccole, come Dai e Pax Dollar sono anch'esse scese dai loro valori di ancoraggio: è il segnale di quanto sia ampio il nervosismo.

In vendita le attività del gruppo

Le autorità di regolamentazione statunitensi sono in cerca di un acquirente per varie società di Silicon Valley Bank Financial Group, che oltre alla banca commerciale comprende SVB Securities, SVB Capital e SVB Private. La Federal Deposit Insurance Corp. punta ora a trovare acquirenti per le varie attività del gruppo per poi restituire il più possibile i soldi dei clienti.

È probabile - scrive Bloomberg - che le grandi banche vogliano almeno valutare l'acquisto delle attività della SVB, date le loro dimensioni gestibili e l'attraente clientela costituita dalle imprese tecnologiche e dai loro facoltosi fondatori.

La banca, piegata dall'errore di aver accumulato obbligazioni poco prima del rialzo dei tassi e dalla base di depositi molto concentrati, ha registrato tuttavia profitti ogni anno prima del suo rapido crollo.

D'altra parte, la dichiarazione della FDIC di venerdì non indicava una probabile vendita rapida dell'intera azienda. L'autorità di vigilanza ha dichiarato che punta a dare un dividendo anticipato ai depositanti non assicurati entro la prossima settimana e che i pagamenti futuri potrebbero avvenire in seguito alla vendita di attività.

Alla fine dell'anno la banca deteneva circa 212 miliardi di dollari in attivi, ma la cifra da allora si è certamente ridotta dato che la banca ha venduto per raccogliere liquidità e molti depositanti hanno ritirato i loro fondi.

Al 31 dicembre Silicon Valley Bank aveva più di 8.500 dipendenti con uffici in tutto il mondo: non solo negli Stati Uniti e in Canada ma anche nel Regno Unito, nei Paesi Bassi e in Asia.

La Bank of England chiede l'insolvenza per la SVB

La Banca d'Inghilterra (BoE) chiede lo stato di insolvenza per il braccio della Silicon Valley Bank nel Regno Unito e dispone nel frattempo lo stop ai pagamenti e ai depositi dell'istituto.

BoE, si legge in una nota diffusa ieri sera, «intende rivolgersi alla Corte per sottoporre la Silicon Valley Bank UK Limited (SvbUk) a una procedura di insolvenza bancaria. Una procedura di insolvenza bancaria significherebbe che i depositanti idonei saranno pagati dall'FSCS (il fondo britannico di tutela dei depositi, ndr) il più rapidamente possibile fino al limite protetto di 85.000 sterline o fino a 170.000 sterline per i conti congiunti. Le altre attività e passività di Svbk verrebbero gestite dai liquidatori della banca in caso di insolvenza e i recuperi verrebbero distribuiti ai creditori».

La banca centrale inglese prova a rassicurare: «La SvbUk ha una presenza limitata nel Regno Unito e non svolge funzioni critiche a sostegno del sistema finanziario» ma segnala che in attesa della dichiarazione di insolvenza. «Nel frattempo, la società smetterà di effettuare pagamenti o accettare depositi».