Sanità

La spesa pro capite in Ticino cresce: siamo sulla soglia dei 6 mila franchi

Nel terzo trimestre del 2025 la spesa cantonale ha segnato un aumento del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2024 - Su base annua l’incremento è più contenuto ma il nostro cantone rimane in cima alla lista di quelli che consumano più cure nel Paese
©Chiara Zocchetti
Francesco Pellegrinelli
08.11.2025 06:00

È solo una questione di tempo, ma a breve il Ticino supererà la soglia dei 6.000 franchi di spesa sanitaria pro capite, confermandosi tra i cantoni più costosi della Svizzera, con una spesa nettamente superiore alla media nazionale di 4.900 franchi. È quanto emerge dall’ultimo monitoraggio dell’Ufficio federale di sanità pubblica che proprio ieri ha aggiornato l’evoluzione dei costi sanitari inserendo il terzo trimestre 2025 nel conteggio complessivo. Sia chiaro: non è un vanto, e nemmeno una colpa. Il dato, però, è lì da vedere e non può sfuggire agli occhi di chi è chiamato a trovare una soluzione all’aumento dei premi di cassa malati, specie in Ticino dove il tema si intreccia (oggi più che mai) con quello delle finanze cantonali, e dove il rincaro medio dei premi annunciato appena un mese e mezzo fa (+7,1%) è stato ancora una volta il più elevato di tutto il Paese (aumento medio +4,4%). Dunque: 5.977 franchi, centesimo più, centesimo meno, pari a un aumento calcolato negli ultimi 12 mesi del 2,8%. Un rincaro che segue una tendenza pluriennale, ormai strutturale, a fronte di un’evoluzione dell’inflazione che nello stesso periodo, è rimasta stabile intorno allo 0,5%. Detto altrimenti: i costi sanitari per persona in Ticino sono cresciuti più rapidamente dell’inflazione. E chiaramente anche dei salari. Per inciso: la spesa pro capite ticinese risulta del 22% più alta rispetto alla media svizzera.

Confronto regionale

Non sarà di grande conforto, allora, sapere che negli ultimi dodici mesi (settembre 2024 - settembre 2025) la crescita complessiva della spesa in Ticino (+2,8%) è stata tra le più basse a livello nazionale, seconda solo a Glarona (+0,7%). Nidvaldo, per esempio, ha visto la propria spesa pro capite aumentare del 14%, Giura del 6,7%, Friburgo del 7% e Ginevra del 6,1%. Un allungo che ha portato il cantone romando a superare il Ticino nella classifica dei cantoni meno virtuosi e, per la prima volta, a oltrepassare la soglia dei 6 mila franchi di spesa pro capite in Svizzera.

In generale, i dati evidenziano come le regioni con i livelli di spesa inizialmente più bassi tendano a registrare incrementi più consistenti, mentre nelle aree dove il consumo di prestazioni è già elevato la crescita risulta più contenuta. Non è il caso però di Ginevra, che nel terzo trimestre del 2025 ha riconquistato il primato dei cantoni con la spesa sanitaria pro capite più alta (6.011 franchi), seguita dal Ticino (5.977) e da Basilea-Città (5.789), tutti e tre caratterizzati da un’elevata densità di strutture ospedaliere e da un’intensa attività ambulatoriale. Altri cantoni con valori superiori alla media nazionale sono Vaud (5.399 franchi), Neuchâtel (5.444) e Giura (5.466), mentre Berna (5.008) e Soletta (4.985) si collocano poco sopra la soglia dei cinquemila franchi. Nei cantoni centrali e alpini, la spesa tende invece a rimanere più contenuta: Uri (3.870), Obvaldo (3.961) e Appenzello Interno (3.522) presentano i valori più bassi, a testimonianza di una minore densità di prestazioni e di una diversa struttura demografica e sanitaria.

Meglio di Ginevra

Particolare attenzione merita anche l’andamento del terzo trimestre 2025. Secondo i dati dell’Ufficio di sanità pubblica, i costi sanitari pro capite in Ticino, tra luglio e settembre, hanno raggiunto i 1.470 franchi, segnando un incremento del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2024 (+87 franchi). Si tratta di uno degli aumenti trimestrali più importanti del periodo 2023-2025, secondo solo al picco del secondo trimestre 2024, quando la spesa era cresciuta dell’11 %. In generale, l’aumento dei costi sanitari è attribuibile a diversi fattori, tra cui gli adeguamenti tariffari, l’invecchiamento della popolazione, con un numero crescente di assicurati anziani, e le pressioni inflazionistiche. Va detto tuttavia che il Ticino nel terzo trimestre 2025 ha ottenuto un andamento migliore rispetto alla media nazionale (8%), in linea anche con la minore crescita dei costi registrata su base annua (2,8%). Se confrontiamo nuovamente il Ticino con Ginevra, che presenta problematiche molto simili alle nostre, emerge che la crescita della spesa pro capite nel terzo trimestre ha raggiunto l’11,8%, quasi il doppio rispetto all’incremento registrato in Ticino.

I motivi? Si potrebbe ipotizzare che le misure adottate dal Consiglio di Stato ticinese – come la moratoria sugli studi medici e gli interventi sugli Spitex – stiano cominciando a produrre i primi effetti, seppur limitati, di una politica di contenimento della spesa. Aspettarsi un’inversione di tendenza sarebbe probabilmente illusorio. Rimane comunque evidente che il Ticino è ancora lontano da un modello di utilizzo della sanità comparabile alla media svizzera: oggi ogni cittadino ticinese consuma quasi un quarto di servizi sanitari in più rispetto alla media nazionale.

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