Sotto la lente

«La strada della Calanca adesso può stare tranquilla»

Revocate le misure di chiusura preventiva del tratto – L’Ufficio tecnico grigionese ha messo in sicurezza la zona colpita da diverse frane – Andrea Peduzzi: «Abbiamo eliminato la roccia pericolante e costruito degli sbarramenti»
© Rescue Media
Irene Solari
19.06.2024 21:00

La strada della Calanca ora è una zona «che potrà stare più tranquilla». E questo dopo gli interventi portati a termine con successo nelle scorse settimane per scongiurare altre frane, come spiega Andrea Peduzzi, capo del circondario di Mesocco per l’Ufficio tecnico grigionese. Da oggi, sono state infatti revocate le misure di chiusura preventiva della strada, soprattutto tra il bivio per Castaneda e la diramazione per Buseno, che erano state predisposte in caso di forti piogge. A comunicarlo è stato lo stesso Ufficio tecnico (UT) del Cantone Grigioni in una nota. La strada della Calanca era già stata colpita dalle frane. Tre nel giro di alcuni mesi lo scorso anno. E, anche questa primavera, ci sono state due chiusure a titolo precauzionale a causa delle intense precipitazioni che potevano destare preoccupazione sullo stato della parete rocciosa.

Sperone instabile

Adesso, invece, queste chiusure precauzionali sono state revocate del tutto e con effetto immediato. Il cambiamento di rotta è dovuto, come detto, principalmente a due interventi fatti dall’Ufficio tecnico nella zona a rischio frana. «Come prima cosa - indica Peduzzi - siamo intervenuti sullo sperone di roccia problematico: abbiamo fatto un disgaggio delle rocce pericolanti nella zona di accesso di Buseno. Si trattava di quelle stesse rocce che avevano dato segnali di movimento a dicembre». Una porzione della parete che, spiega il nostro interlocutore, veniva costantemente monitorata tramite dei radar che ne controllavano il minimo movimento. Sono stati così rimossi tramite brillamento circa 200 metri cubi di roccia instabile. «Una volta tolto questo sperone si può evitare di chiudere la strada», puntualizza Peduzzi. I geologi, infatti, ora non rilevano più nessun movimento lungo la parete. A fare scattare l’allarme, e di riflesso anche la chiusura precauzionale, erano le precipitazioni in quantità superiori ai 50 millimetri nel giro di 24 ore, principale causa di smottamento.

Aumentare la protezione

Il secondo passo è stato poi procedere alla sistemazione di alcune barriere di sbarramento sulla parete, realizzate con tronchi di abeti. «Si tratta di alberi caduti durante i temporali, non abbiamo tagliato abeti sani per realizzare le strutture di protezione», specifica l’esperto. I tronchi sono stati poi trasportati, in accordo con i forestali, sul posto tramite dei Super Puma. «Questi sbarramenti servono anche a trattenere i sassi più ‘‘piccoli’’, comunque di mezzo metro cubo, evitando che raggiungano la strada». Un’operazione voluta dall’Ufficio tecnico per aumentare ulteriormente la sicurezza della strada.

Intervento rapido

Tutta l’operazione di brillamento ha preso complessivamente circa due giornate di lavoro. «Non era possibile fare questi lavori prima - precisa Peduzzi - per via delle condizioni meteorologiche: non si poteva andare in parete con pioggia o, peggio, neve e ghiaccio. Sarebbe stato pericoloso per gli specialisti al lavoro». È stato quindi necessario aspettare per poter garantire la sicurezza di chi è intervenuto nelle operazioni di brillamento. Una volta che il tempo lo ha permesso, però, le opere sono state ultimate velocemente per un costo complessivo di 75.000 franchi. Inoltre, misure a lungo termine come la realizzazione di un vallo di protezione e lo spostamento della strada cantonale sono in corso di elaborazione e saranno probabilmente attuate nell’autunno 2024.

Il dialogo con Coira

E, proprio queste chiusure precauzionali, avevano fatto storcere più di un naso. La granconsigliera e vicesindaca di Buseno, Rosanna Spagnolatti, aveva scritto alla direttrice del Dipartimento delle infrastrutture, energia e mobilità, Carmelia Maissen, lamentando lo scarso preavviso delle misure. Uno scritto che aveva riacceso la discussione sul problema delle frane sulla strada della Calanca, sui pericoli e sul conseguente isolamento degli abitanti. Coira aveva inoltre anche accolto l’appello dei calanchini che chiedeva all’Ufficio tecnico dei Grigioni di valutare la realizzazione di gallerie artificiali. Un intervento ritenuto necessario nei tratti più a rischio frane.

In questo articolo:
Correlati
Pericolo frane: per ora non si interviene
Valle Calanca: dopo gli ultimi scoscendimenti una sessantina di granconsiglieri auspicava un concetto globale di risanamento – Secondo il Governo è «impossibile identificare in anticipo tutti i punti pericolosi» – Sono comunque in corso delle analisi dettagliate
«Il pericolo è importante: occorre intervenire»
Valle Calanca: una sessantina di granconsiglieri chiede al Governo retico di realizzare due tunnel artificiali nei pressi di Buseno e Castaneda per garantire la sicurezza della strada - «Le misure adottate negli ultimi 15 anni si sono rivelate inadeguate»
«Ora Coira deve intervenire»
Dopo il terzo scoscendimento in meno di un anno le autorità sono tornate a bussare alla porta del Cantone - La strada, intanto, riaprirà verso le 17.30