La Svizzera è in finale: e ora sale la febbre dell'oro

Dopo la Repubblica Ceca, mattatrice della Svezia nel pomeriggio, a sorridere e godere è la Svizzera, capace di superare per 3-2 dopo i rigori il Canada a Praga e, dunque, di staccare il biglietto per l'ultimo atto dei Mondiali, in programma domani sera, mentre l'avversario dovrà accontentarsi della finalina contro gli scandinavi. I rossocrociati, autori di una prova maiuscola, possono dirsi fieri e soddisfatti di quanto mostrato. E guardare al futuro, cioè la finale, con meritato e giustificato ottimismo. Detto in altri termini: l'obiettivo dell'oro è più che possibile, a questo punto.
Il primo periodo, tanto è bello, pare un sogno. Di quelli che, al risveglio, restano lì ancora per un attimo e strappano un sorriso. E invece è tutto vero: la Svizzera gioca alla grande, è sul pezzo, prende subito, anzi subitissimo le contromisure e costringe il Canada a fare, di fatto, da spettatore. I ragazzi di Fischer pattinano che è un piacere. E segnano, addirittura due reti. La prima, al 15'06'', con Fiala, abile a sfruttare il lavoro preparatorio di Loeffel e Andrighetto (in situazione di powerplay) per bucare la porta avversaria. La seconda, al 17'16'', ancora in superiorità numerica, con quella vecchia volpe di Niederreiter, fenomenale nel deviare un disco scagliato da Josi per firmare il 2-0. Un risultato da sogno, appunto, anche se è tutto vero. Che Svizzera, signori. E che meraviglia il pubblico di fede rossocrociata sugli spalti di Praga. Un pubblico rimasto estasiato tanto dalle qualità offensive degli elvetici quanto dalla solida prestazione difensiva.
Nel periodo centrale, secondo logica, il Canada nel tentativo di recuperare il passivo inizia a mettere pressione, sempre più pressione sulla retroguardia avversaria. La Svizzera regge, eccome se regge, riuscendo spesso anche ad alleggerire. Ma i canadesi, beh, con il passare dei minuti stringono sempre di più la morsa attorno alla gabbia di Genoni. Tant'è che al 34'07'' i nordamericani riescono ad accorciare le distanze con un gol, invero fortunoso, di Brandon Tanev. Per gli elvetici, di fatto, il secondo tempo si trasforma in una lotta in trincea. Complici il carattere e l'energia che l'avversario mette sul ghiaccio. La sirena, come si suol dire, arriva al momento giusto. Suona, in sostanza, come una liberazione.
Il terzo conclusivo inizia come era finito quello precedente. Ovvero, con il Canada a tutta nella speranza di agguantare il pareggio. E con Genoni, di riflesso, costretto ai «soliti» straordinari. La Svizzera, di nuovo, risponde con azioni di alleggerimento. Di più, prende coraggio dopo una prima fase di periodo complicata. Con Fiala, addirittura, si procura un'occasione importante per segnare il 3-1. Ma il portiere avversario, con un miracolo, costringe l'elvetico a ricacciare l'urlo di gioia in gola. Il cronometro, intanto, scorre. Il Canada, con la sua pressione, si fa asfissiante e opprimente. I tifosi rossocrociati provano a dare una mano intonando il classico Hopp Suisse. Ci si gioca la finale, d'altro canto. E serve l'aiuto di tutti. Gli ultimissimi minuti, va da sé, sono i più duri e terribili. Inevitabilmente, a 2'07'' dalla terza sirena Gianoni finisce per capitolare: in superiorità numerica, complice una perdita di tempo di Ambühl, il Canada trova un gol da angolazione (quasi) impossibile con Tavares. Che botta, ragazzi. Il lungo, lunghissimo lavoro di logoramento da parte dei canadesi, alla fine, si rivela pagante.
E allora niente, tutto da rifare. All'overtime. In debito di ossigeno, evidentemente. E con un Canada oramai straripante, che all'inizio del supplementare può pure beneficiare ancora dell'uomo in più. Ritrovata la parità numerica, la Svizzera prova a fare la differenza e a strappare l'agognato gol vittoria. A un certo punto i rossocrociati dispongono pure di un quattro contro tre. Ma non succede niente. Per dividere Svizzera e Canada, dunque, servono i rigori. I nordamericani vanno subito in vantaggio, la Svizzera pareggia con Fiala al secondo tiro. Adrighetto porta avanti la Svizzera al quarto rigore. La parata successiva di Genoni ci porta in finale. Non succedeva dal 2018. MERAVIGLIA!