Guerra

«La Svizzera è pronta a ospitare i colloqui di pace tra Russia e Ucraina»

Lo hanno dichiarato ai media la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e il ministro degli esteri Ignazio Cassis
©Yevhen Titov
Ats
25.09.2025 09:29

In occasione dell'80esima Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, la Svizzera ha ribadito la propria disponibilità a ospitare i colloqui di pace tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin. Lo hanno dichiarato ai media la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e il ministro degli esteri Ignazio Cassis.

«Penso che un vertice sia urgente e la Svizzera è pronta a ospitarlo, ma non può forzare le parti a venire in Svizzera e a sedersi» al tavolo dei negoziati, ha detto ieri Cassis ai rappresentanti dei media a New York.

Le ultime dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, secondo cui l'Ucraina sarebbe in grado di riappropriarsi di tutti i territori conquistati dalla Russia e che quest'ultima sarebbe una tigre di carta, lasciano trasparire un certo ottimismo. «Trump ha sorpreso un po' tutti qui», ha detto Cassis. «Resta da vedere quale logica si nasconda realmente dietro queste dichiarazioni».

Il responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha anche respinto le critiche secondo cui la Svizzera non fa abbastanza per porre fine alla crisi umanitaria a Gaza: Berna «fa più della maggior parte dei Paesi del mondo, sia in termini umanitari che diplomatici», ha detto Cassis.

Ieri il Consiglio federale ha deciso di accogliere negli ospedali svizzeri i bambini malati provenienti da Gaza, «un'operazione in corso» secondo Cassis. Anche il Regno Unito e l'Italia hanno già accolto nei loro nosocomi persone malate provenienti dalla regione in guerra.

La Svizzera ha inoltre investito 100 milioni di franchi per fornire alla popolazione di Gaza generi alimentari e materiale di protezione che «purtroppo non arrivano a destinazione in quantità sufficiente e con regolarità perché l'esercito israeliano blocca parzialmente le importazioni» nella Striscia, ha dichiarato Cassis.

Da parte sua Keller Sutter ha avuto diversi colloqui bilaterali a margine dell'Assemblea generale dell'Onu. In particolare la presidente della Confederazione ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. Quest'ultimo ha espresso la sua gratitudine per il sostegno finanziario della Svizzera e ha confermato che la Ginevra internazionale è un sito importante per le Nazioni Unite e che deve essere mantenuto e rafforzato in termini di qualità nonostante le misure di risparmio dell'organizzazione.

La responsabile del Dipartimento delle finanze ha anche incontrato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: il colloquio è stato incentrato sul modo in cui procedere con il pacchetto negoziale della Svizzera con l'Ue. Esse hanno anche scambiato opinioni sui possibili sviluppi dell'imposta minima dell'OCSE. «Si tratta essenzialmente della competitività dei Paesi europei, compresa la Svizzera», ha dichiarato Keller-Sutter ai media a New York.

La presidente della Confederazione ha anche avuto un incontro con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Con il suo mandato di potenza protettrice degli interessi americani nella Repubblica islamica, la Svizzera svolge un ruolo particolare in Iran.

Il ministro degli esteri Cassis ha invece incontrato il suo omologo statunitense Marco Rubio per una breve discussione, che non ha riguardato la controversia doganale tra Stati Uniti e Svizzera, ma «altri problemi», ha dichiarato Cassis.

I due consiglieri federali rientrano in Svizzera oggi.

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