La Svizzera si oppone alla sospensione ucraina della Convenzione di Ottawa

La Svizzera farà obiezione contro la decisione dell’Ucraina di sospendere la Convenzione di Ottawa. La Convenzione vieta l’impiego, il deposito, la fabbricazione e il trasferimento delle mine antiuomo. Nella seduta del 15 ottobre, il Consiglio federale ha ritenuto che tale sospensione non sia compatibile con il diritto internazionale.
In qualità di Stato Parte, la Svizzera è stata informata della decisione dell’Ucraina il 21 luglio 2025 dal segretario generale delle Nazioni Unite, depositario della Convenzione di Ottawa. Secondo la Convenzione, uno Stato può ritirarsi dall’accordo, tuttavia, se ciò avviene mentre tale Stato è impegnato in un conflitto armato, il ritiro avrà effetto soltanto al termine del conflitto. La sospensione dell’accordo non è prevista dalla Convenzione.
Il Consiglio federale ha deciso di opporsi a questa decisione. Per evitare che l'Ucraina sospenda l'applicazione della Convenzione di Ottawa, la Svizzera presenterà ufficialmente la sua obiezione al Segretario generale delle Nazioni Unite il 17 ottobre 2025.
Le mine antiuomo feriscono e uccidono persone – sia militari che civili – non solo durante un conflitto armato, ma anche dopo. La Convenzione di Ottawa, conclusa nel 1997 proprio per evitare tali conseguenze, è una pietra miliare del diritto internazionale umanitario. La sospensione della Convenzione o il ritiro dalla stessa da parte di uno Stato impegnato in un conflitto armato viola il diritto internazionale e indebolisce gli sforzi per il disarmo e il controllo degli armamenti.
Il Consiglio federale condanna la guerra della Russia contro l’Ucraina ed è consapevole della difficile situazione di sicurezza dell’Ucraina, ma ritiene che quest’ultima debba comunque rispettare gli impegni assunti con la Convenzione di Ottawa. Nell’ambito della sua Strategia di controllo degli armamenti e di disarmo 2022–2025, la Svizzera si impegna a ridurre gli effetti negativi delle armi convenzionali e ad attuare i più importanti accordi internazionali in materia.
La Svizzera considera prioritario lo sminamento umanitario in Ucraina. Nel settembre 2023, il Consiglio federale ha approvato fondi per un totale di 100 milioni di franchi per lo sminamento di aree civili e agricole in Ucraina. Questi fondi sono finanziati in parti uguali dal Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) e dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e sono stanziati per il periodo dal 2024 al 2027.