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La teoria complottista virale dell’«inversione di genere delle élite»

Si tratta di una tesi, del tutto infondata, secondo cui le celebrità, le élite e le persone di potere nasconderebbero il loro vero genere per promuovere di nascosto «l’ideologia gender» e i valori LBGTQIA+
© Chiara Zocchetti
Facta.News
04.05.2024 15:00

Nelle ultime settimane sui social è tornata a circolare la teoria complottista dell’«inversione di genere delle élite». Si tratta di una tesi, del tutto infondata, secondo cui le celebrità, le élite e le persone di potere nasconderebbero il loro vero genere per promuovere di nascosto «l’ideologia gender» e i valori LBGTQIA+. 

Le persone prese di mira negli anni sono diverse, a partire da Britta Ernst (moglie del cancelliere tedesco Olaf Scholz), Michelle Obama (moglie dell’ex presidente statunitense Barack Obama), Brigitte Macron (moglie del presidente francese Emmanuel Macron) e Begoña Gómez (moglie del primo ministro spagnolo Pedro Sánchez). Vediamo come sono state diffuse alcune di queste teorie.

Il caso di Britta Ernst e Der Spiegel

Recentemente è stata diffusa su X la notizia secondo cui Britta Ernst, moglie cancelliere tedesco Olaf Scholz, sarebbe in realtà una donna transgender. Una possibile conferma, si legge sul contenuto social, verrebbe da un articolo di Der Spiegel in cui si parla del presunto tentativo della signora Ernst di «distruggere alcuni dossier segreti redatti in occasione del G7 di Baviera del 2022, contenenti una schedatura di tutti i leader e dei loro PARTNER».

In realtà Britta Ernst non è una donna transgender, e questa accusa rientra appunto nel filone complottista misogino e transfobico della cosiddetta «inversione di genere delle élite». Per quanto riguarda la storia dei «dossier segreti», a luglio del 2022 Der Spiegel aveva spiegato che alcuni vicini di casa di Ernst e Scholz avevano trovato alcuni documenti contrassegnati come “classificati, solo per uso ufficiale” nella spazzatura condominiale del complesso residenziale a Potsdam e che a buttarli sarebbe stata proprio Ernst. 

Ma come stabilito poi dalla procura di Potsdam, tra le carte rinvenute figurava il calendario degli appuntamenti politici della donna, alcuni fogli sul G7 di giugno 2022, tra cui brevi profili dei leader e dei loro partner. Fogli quindi che non avevano nulla a che fare con l’identità di genere di Britta Ernst. I documenti inoltre non erano  “classificati”, ma contenevano informazioni facilmente «reperibili con una ricerca su Internet», come ricostruito dalla procura tedesca.

Il testamento della madre di Michelle Obama

Su Facebook circola un articolo secondo cui Mary McGillicuddy Robinson, la madre dell’ex first lady Michelle Obama, prima di morire avrebbe scritto nel suo testamento di lasciare tutti i suoi beni a «mio figlio, Michael Robinson Obama». Nell’articolo si legge che nello Stato dell’Illinois (Stati Uniti), dove la moglie di Barack Obama è nata e cresciuta, «le persone non possono cambiare legalmente il loro sesso, quindi ha dovuto usare il suo vero nome o non avrebbe ottenuto nulla”». La notizia implica quindi che Michelel Obama sarebbe in realtà una donna transgender. Si tratta però di una notizia satirica, circolata fuori dal suo contesto originale e che per questo è stata ritenuta reale da molti lettori. L’articolo in questione infatti è stato pubblicato il 22 ottobre 2019 da Obama watcher, sito interamente dedicato alla famiglia Obama ma che pubblica contenuti satirici e di pura fantasia, come spiegato nelle proprie informazioni. Tra l’altro, la madre di Michelle Obama non è deceduta e si chiama Marian Shields Robinson. Nello Stato dell’Illinois, per concludere, una persona residente può cambiare legalmente il genere assegnato alla nascita nei registri statali.

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