La Thailandia vieta l'affitto di utero

Centianaia di coppie straniere non sanno se potranno lasciare il paese con i piccoli che "aspettano"
Ats
28.11.2014 11:31

BANGKOK - Il Parlamento thailandese ha approvato quasi all'unanimità la prima bozza di una legge che metterebbe al bando la possibilità di gravidanze portate avanti da "madri surrogate": uno sviluppo che segue il caso del "piccolo Gammy", un bambino con la sindrome di Down nato da una madre surrogata thailandese per conto di una coppia australiana accusata di aver abbandonato il bimbo una volta saputo della sua malattia.

Il Parlamento, scrive il quotidiano "The Nation", ha approvato ieri la legge con 177 sì e soli due voti contrari. Il provvedimento prevede anche una pena fino a dieci anni di reclusione per i suoi violatori. La pratica era già teoricamente bandita per scopi commerciali in Thailandia, ma negli ultimi anni il Paese era emerso comunque come una destinazione per migliaia di coppie straniere incapaci di avere un figlio.

Pochi giorni dopo il caso del "piccolo Gammy", le autorità thailandesi avevano anche scoperto l'esistenza di 15 bebè messi al mondo da un giovane giapponese tramite madri surrogate a Bangkok, per scopi mai chiariti.

Si crede che centinaia di coppie straniere siano tuttora in pena per la sorte di bambini già nel pancione di madri surrogate thailandesi, nell'incertezza di non poter lasciare il Paese con loro una volta venuti al mondo.

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