La Thatcher pagò di suo per il figlio

La Lady di Ferro non spese nessun denaro pubblico per le ricerche nel Sahara
Red. Online
28.12.2012 14:14

LONDRA - Per non pesare "in alcun modo" sui contribuenti, l'inflessibile Margaret Thatcher pagò di tasca sua il ritrovamento del figlio Mark, disperso per sei giorni nel deserto del Sahara durante la Parigi-Dakar nel 1982. Lo rivelano documenti di quell'anno, declassificati dopo 30 anni dagli archivi nazionali di Kew, secondo i quali la Lady di Ferro contribuì con circa 5 mila sterline attuali all'operazione.

Il premier avrebbe invece lasciato agli algerini l'onere della "libera fornitura di bevande a tutti quanti dopo l'arrivo di Mark Thatcher all'albergo" dove si era ricongiunto con il padre Denis nel gennaio di quell'anno. "Devo pagare le 1.191 sterline" scrisse la Lady di Ferro in pennarello blu, aggiungendo: "In questo modo potremo dire che nessun costo extra è stato coperto dai contribuenti britannici. A chi devo intestare l'assegno?". Con altri costi, la cifra totale che Thatcher versò fu di 1.785 sterline.

La ricerca del figlio della Lady di Ferro fu uno sforzo internazionale: i francesi misero a disposizione un aereo con il fondo di vetro, più altri due velivoli, mentre gli algerini contribuirono con quattro aerei e un elicottero. Quando Mark fu trovato dall'aeronautica algerina, il governo fu assalito da un'altra preoccupazione, ovvero che il 28.enne avventuriero cedesse alla tentazione di vendere la propria storia ai giornali. "È cruciale, in vista delle spese incontrate per il suo ritrovamento, che Mark resista a qualsiasi lusinga da parte di singoli giornali per comprare la sua storia, in modo da evitare qualsiasi accusa nei suoi confronti".

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