La Villa San Quirico di Minusio si trasforma e accoglie il futuro

La Villa San Quirico, oggi di proprietà del Comune di Minusio, è ancora silenziosa. Ma, durante il 78. Locarno film festival, sarà invasa da decine di piccoli creativi (una cinquantina in tutto, dai 13 ai 15 anni) che parteciperanno alla quarta edizione degli «Atelier du futur», organizzati sotto il cappello della rassegna (nella sezione «Locarno Kids») dal 10 al 13 agosto. Ragazze e ragazzi si confronteranno con le attività proposte dal cantautore Nick Antik (musica), dallo stilista Rafael Kouto (moda), dalla regista Agnese Laposi (cinema) oltre a Veronica Romerio e Peppe Russo (espressione artistica) e creeranno una collezione di abbigliamento, un cortometraggio, una canzone con video musicale e diverse installazioni. L’«Atelier fu futur» nasce da un’idea e dall’impegno sociale di la Mobiliare che, a partire dal 2025, si propone di estendere il modello locarnese su tutto il territorio nazionale.
«Mesi di preparazione»
«Questo è il nostro primo sopralluogo in vista dell’appuntamento. Per introdurre alla struttura dell’edificio i futuri ‘monitori’ e per capire come renderla ancora più magica», spiega entusiasta al Corriere del Ticino la responsabile del progetto, Mara Manzolini. Insieme a lei, pure il suo «braccio destro», Danae Talarico - annunciatasi per prendere parte alla «maratona» di quattro giorni, ma nella vita impiegata come docente di scuola media - e il cuoco Edoardo Wettstein, a pieno titolo nella squadra dato che lo scadenzario prevede non solo pranzo, ma cena e merende mattina e pomeriggio.


Il terzetto passa in rassegna i locali del gioiello architettonico affacciato sul panorama lacustre e già immagina le atmosfere che vi si respireranno tra qualche settimana nelle varie stanze, ognuna ribattezzata per l’occasione con un colore (verde, rosso, giallo e blu). Nulla è lasciato al caso e ogni dettaglio è pianificato con minuzia. «Sono mesi e mesi di preparazione per dare uno spazio di espressione adeguato ai nostri giovanissimi ospiti», aggiunge la nostra interlocutrice.
Il grande salone
«Su questo lato ci saranno i manichini prestati dalla scuola di sartoria, mentre qui ci saranno le macchine da cucire», racconta Manzolini indicando le aree del locale al piano superiore, tanto per fare un esempio di una delle discipline (moda) che saranno praticate.
Scendendo la rampa di scale, prevede una rassegna di repliche di locandine e cartoline d’epoca che ripercorrono i 78 anni di della kermesse cinematografica, evento culturale più importante a livello svizzero, oltre a decorazioni varie o opera dei talenti accolti nel monumento storico. «Tuttavia, l’area che ispirerà maggiormente tutti loro è il grande salone, a cui vi si accede non appena oltrepassata la soglia che si trova sulla scalinata esterna», evidenzia con soddisfazione la 31.enne.
Conferenze che ispirano
Circa un anno fa, abbondava di comodi cuscini giganti, sui quali prendevano posto i novelli virtuosi. La parete di fondo, invece, aveva un tavolone con frutti e tisane fredde preparate artigianalmente con ingredienti a chilometro zero: una formula che sarà replicata anche in questo 2025. Sul lato opposto, un po’ di spazio per un grande schermo a disposizione degli invitati che potranno mostrare eventuali presentazioni o aspetti particolari del loro lavoro nelle conferenze.
«Siamo orgogliosi della possibilità di avere nomi che sono di passaggio per la rassegna e possono dedicare qualche momento al nostro pubblico, il quale ha la possibilità di fare domande oltre ad assorbire spunti, che in seguito potrà studiare e mettere in pratica nel settore in cui ognuno ha scelto di mettersi in gioco».
Francesco De Biasi, responsabile dei programmi educativi del Festival, ricorda la genesi, già qualche anno fa, del particolare comparto rivolto alle nuove generazioni, all’inizio «un modo per avvicinarle alla settima arte», sottolinea il 33.enne.
Rispondere alle sfide di domani
«Poi, man mano, questi obiettivi si sono allargati fino a includere il ramo dell’educazione e, oggi, Locarno Kids e Locarno Edu - anch’essi sostenuti dall’impegno di la Mobiliare - contano tanti progetti e altrettante proiezioni in sala e in piazza». In questo contesto si inseriscono gli «Atelier du futur», pensati «per fornire ai cittadini di domani gli strumenti necessari utili ad affrontare le sfide del mondo che verrà con una prospettiva diversa, creativa e fantasiosa e attraverso un percorso fatto di scoperte».