L’addio di Tognola e l’assemblea al vetriolo

Nello sport, quando una squadra perde in malo modo una partita importante, negli spogliatoi di solito le telecamere non sono ammesse. Perché è il momento in cui allenatori, staff e giocatori si scambiano parole grosse, accuse e recriminazioni. Oggi il PLR - dopo la scoppola rimediata il 18 aprile alle elezioni comunali - ha deciso di aprire comunque le porte del suo spogliatoio (l’assemblea) alla stampa. Trasparenza, sì, correndo però il rischio di mostrare una volta ancora all’esterno tutte le divisioni e i veleni - perché di veleni si è espressamente parlato - che attanagliano un partito in profonda crisi. È così è stato, perlomeno all’inizio. A parlare per primo è stato il presidente (dimissionario) Guido Tognola. «Mi assumo le mie responsabilità, anche se c’è da dire che in questa campagna anomala c’è chi ha voluto giocare con il fuoco con il rischio non solo di scottarsi, ma di inficiare il lavoro degli altri». «Il mio fallimento - ha continuato - nasce dal non aver capito la logica del divide et impera e la strategia del distruggere che affligge la nostra sezione». «Ogni volta che un presidente arriva alle dimissioni - ha sottolineato la vicepresidente Morena Ferrari-Gamba - è una sconfitta per tutti, e noi di dimissioni ne abbiamo avute due in cinque anni. Dunque sì, a Lugano abbiamo un problema e non possiamo lasciare che il discorso diventi così velenoso. Tognola ha sempre lasciato aperta la sua porta e sono altri che, insistentemente, l’hanno chiusa. Dobbiamo uscire da queste logiche». Interventi che non sono piaciuti al presidente onorario Aldo Pessina. «Sono stupefatto. Ho sentito autoelogi incredibili e ribaltamenti su persone di cui non si fa neppure il nome. Io non credo che i veleni siano opera di sabotatori fantasma, ma siano scaturiti proprio da questo Ufficio presidenziale. Ricordo solo gli attacchi rivolti ai nostri muncipali, trattati come se fossero di un partito avversario. Credo che accetteremo con sollievo le dimissioni di tutti quanti voi». Il clima non è piaciuto all’ex consigliera di Stato Laura Sadis. «Provo grande tristezza nel constatare così poca signorilità e questo mi preoccupa molto pensando al futuro del mio partito e della mia città». E l’intervento di Pessina ha fatto infuriare Giancarlo Viscardi. «Non date ascolto a queste persone che covano solo sentimenti sfavorevoli e di rivalsa. Predicano male pur avendo raccolto ben poco in passato». Poi, piano piano, la discussione è tornata nei binari, anche se i toni sono rimasti accesi. «Dovevamo fare tre municipali - ha ricordato il consigliere comunale Paolo Toscanelli - e invece abbiamo rischiato di perdere il secondo. Perché?_Colpa delle lotte interne, degli attacchi ai nostri municipali e ai progetti di pura competenza del PLR». La neoeletta municipale Karin Valenzano Rossi ha ribadito quanto aveva già detto al CdT alcuni giorni fa: «A Tognola riconosco di aver dovuto prendere in mano una patata bollente, che però forse ha sottovalutato. Ma quella patata bollente è stata trasformata in polvere e nascosta sotto il tappeto. Anche dalla discussione di stasera non emerge una vera presa di coscienza di quanto accaduto. Io sono rimasta scandalizzata dagli attacchi interni ricevuti dai municipali, dal municipale uscente e dalla sottoscritta». Giovanna Masoni Brenni, Fulvio Pelli e Roberto Badaracco hanno tentato di fare da pacieri. «Tutti noi - ha detto il municipale - dobbiamo riflettere e piantarla di attaccarci a vicenda». «Guardiamo avanti e non indietro», ha chiesto Pelli ai presenti. «A chi parla dei veleni altrui senza guardare i propri - ha sottolineato invece Masoni Brenni - chiedo di fare un esame di coscienza».
Buoni segnali dalle nuove leve
Il messaggio che sembra essere uscito dall’assemblea riguarda i giovani che da poco si sono avvicinati al PLR e che si sono comportati molto bene durante le recenti elezioni. «Sono la linfa del nostro futuro». «Non possiamo perderli», hanno detto in diversi. Il partito sarà ora condotto ad interim dai due vicepresidenti (Morena Ferrari-Gamba e Luca Cattaneo), dai due municipali (Badaracco e Valenzano Rossi) e dal nuovo capogruppo Rupen Nacaroglu.