«L'adesione all'European Sky Shield non deve passare per il Parlamento»

L'adesione all'European Sky Shield Initiative (ESSI) deve restare di competenza governativa. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale, bocciando per 101 voti a 81 una mozione della sua Commissione della politica di sicurezza (CPS-N) che chiedeva di sottoporre la questione al Parlamento.
L'iniziativa per la difesa aerea European Sky Shield («scudo del cielo») è stata lanciata dalla Germania nel 2022, qualche mese dopo l'inizio della guerra in Ucraina, per cercare di unire le forze a livello continentale in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche. L'obiettivo principale della collaborazione è un migliore coordinamento dei progetti di acquisto, dell'istruzione e degli aspetti logistici nell'ambito della difesa terra-aria.
Lo scorso ottobre, Berna ha firmato sia il Memorandum of Understanding (MoU) sia la dichiarazione di adesione unilaterale all'ESSI, diventando il 15esimo Stato a farne parte. Ciò, era stato precisato all'epoca, è compatibile con la neutralità elvetica, dato che la Confederazione, grazie a una clausola speciale che vale anche per l'Austria, potrà ritirarsi dalla cooperazione qualora un membro dell'iniziativa venisse coinvolto in un conflitto armato internazionale.
«Il governo ci prende in giro, bisogna ricordargli che in questo Paese è il Parlamento a decidere», ha dichiarato oggi il relatore commissionale Jean-Luc Addor (UDC/VS). Secondo la maggioranza della CPS-N, vista la delicatezza della questione, la consultazione da parte dell'esecutivo presso le commissioni competenti è insufficiente e servirebbe invece il nullaosta del legislativo.
La maggioranza del plenum non ha però seguito questi argomenti, sposando invece la linea dell'esecutivo, che spingeva per respingere la mozione. «Questa adesione non è vincolante, quindi non c'è bisogno di un veto parlamentare», ha detto la consigliera federale Viola Amherd, secondo cui la Svizzera deciderà in modo indipendente in che misura partecipare all'iniziativa. La vallesana ha anche sottolineato la necessità di rispettare la suddivisione delle competenze e ribadito che non sussistono problemi riguardo al rispetto della neutralità.