Lago di Como: «Sequestrata al ristorante per un contorno»

Un sabato sera come tanti. All'insegna del relax e del buon cibo. Così, almeno, pensava Barbara, ospite di un ristorante a Dongo, sul Lago di Como, assieme a sua figlia. Al momento del conto, come riferisce il portale Qui Como, la cena mamma-figlia si è trasformata in un vero e proprio incubo. Il motivo? Uno scontrino quantomeno sospetto. A raccontare la vicenda, intervistata da Qui Como, è stata proprio Barbara: «Ho ordinato del pesce alla griglia e ho chiesto quali contorni avessero» le sue parole. «Mi hanno risposto che erano disponibili dei fagiolini o delle verdure grigliate e io ho chiesto se potevo avere un mix delle due cose. Al momento nel conto mi hanno però inserito due contorni, di cui uno misteriosamente al costo di 4 euro mentre nel listino sono tutti a 3,5. Mi rifiuto per principio di pagare e accenno in segno di protesta a lasciare il ristorante». A questo punto, la situazione si infiamma. «Vengo letteralmente placcata dal proprietario, che chiude il grande cancello elettrico. Per poco non mi ha picchiato. Ho dovuto chiamare i carabinieri».
La lite, va da sé, non accenna a placarsi. Anche perché la figlia di Barbara, nel bailamme generale, era rimasta dall'altra parte del cancello. «Nel mentre – ha proseguito la cliente – hanno cominciato a insultarmi e a darmi della ladra e lo stesso hanno fatto con mia figlia che non c'entrava niente. Mi sembrava un film dell'orrore. Sono arrivati i Carabinieri e io il conto l'ho pagato: mi hanno tolto l'antipasto in più a 4 euro». Il punto, ha ribadito Barbara, «non è mai stato quello». Dopo essere stata, di fatto, «sequestrata» dal ristorante, infatti, la questione si è spostata su un altro fronte. «Questa non può essere chiamata ospitalità, mi sembrava di essere in un film dell'orrore».
La vicenda, l'ennesima di questa estate caratterizzata dalle voci "particolari" inserite negli scontrini e nei conti di bar e ristoranti in Italia, è destinata a far discutere. E pure parecchio.