Arte

Lampadario di Giacometti comprato a 250 sterline vale 7 milioni

L'oggetto si trovava nel salone del pittore londinese John Craxton
Il lampadario quando era appeso nella casa di Craxton. ©CRAXTONSTUDIOS
Ats
28.01.2023 19:36

Quando negli anni Sessanta il pittore londinese John Craxton lo vide nella vetrina di un piccolo antiquario a Marylebone Road, ne apprezzò il valore artistico e acquistò l'originale lampadario in ferro battuto per la (modica) cifra di 250 sterline.

L'oggetto adornò per 50 anni una sala della bella casa dell'artista nell'elegante quartiere di Hampstead. Craxton - che si era convinto che il lampadario fosse opera del grande scultore grigionese Alberto Giacometti - è morto nel 2009: e ora gli esperti di Christie's, dopo averlo esaminato a lungo a Parigi, hanno accertato che, nonostante i dubbi sulla sua attribuzione, Craxton aveva visto giusto.

Al momento le opere di Giacometti sono all'apice del mercato e vengono battute a milioni di sterline l'una. Il candelabro-lampadario di Casa Craxton, stimano alla prestigiosa casa d'aste, avrebbe un valore di partenza di 1,5-2,5 milioni di sterline, ma potrebbe facilmente arrivare a 7 milioni o più.

L'esperta della casa d'aste Julie Webb dice al Guardian: «È stata un'operazione condotta nella massima sicurezza il trasporto dell'oggetto per e da Parigi, ma ne è valsa la pena: il candelabro fatto per Peter Watson è considerato una delle sculture pendenti più significative mai fatte da Giacometti, perché comprende una palla di ferro battuto appesa, che compare solo nella celebre scultura del primo Giacometti «La boule suspendue».

E il fatto che l'opera di Giacometti sia rimasta in casa di un altro celebre artista non fa che aggiungere valore potenziale, considerando anche la sua storia. Prima di essere acquistato dall'antiquario, il lampadario adornava la lobby della redazione a Bloomsbury della rivista letteraria Horizon, pubblicata negli anni Quaranta, che presentò al pubblico nomi del calibro di George Orwell, Dylan Thomas, W.H. Auden e E.M. Forster. L'animatore della rivista e amico di Craxton Peter Watson, scrive il Guardian, commissionò l'oggetto ad Alberto Giacometti durante un viaggio in Europa continentale nell'immediato dopoguerra, come fecero con altre commissioni affidate ad artisti britannici come Henry Moore e Lucien Freud.