Sotto la lente

L’anima culturale di Sobrio tra festival, musica e sagre

La frazione di Faido figura fra gli otto finalisti del concorso «Villaggio svizzero dell’anno» - Giro d’orizzonte in paese tra gli abitanti: «Da noi si vive bene, un’eventuale vittoria ci darebbe ancora più visibilità»
A rappresentare il Ticino, oltre a Sobrio, tra i finalisti figura anche Loco in Valle Onsernone. © CDT/archivio
Lodovica Casari
18.07.2022 06:00

C’è anche Sobrio tra gli otto finalisti del concorso «Villaggio svizzero del 2022». Ogni anno tutti gli abitanti della Confederazione possono inoltrare le proprie proposte di paesi (la cui popolazione non deve superare i 5.000 abitanti) che si distinguono per la loro offerta culturale. I candidati sono in seguito selezionati da una giuria composta da rappresentanti provenienti da tutte le regioni linguistiche e dalle redazioni di «Schweizer Illustrierte», «L’Illustré» e «La Domenica». Una volta scelti i finalisti, è la popolazione a decretare il vincitore. «Sobrio è molto bello e molto solivo anche d’inverno», da noi interpellata, Giulia Giugliemma, proprietaria di un’azienda agricola e già municipale prima della fusione con Faido, ci svela qualche perla. «In pochi lo sanno, ma in inverno, quando la nebbia si dirada, riusciamo a vedere la Madonnina del Duomo di Milano». Giugliemma, la cui famiglia è attinente di Sobrio da 300 anni, è dispiaciuta nell’osservare lo spopolamento del paese e delle frazioni adiacenti, e spera che i vari eventi possano contribuire a mantenere viva la valle.

Un’idea lungimirante
Parte integrante del progetto «Villaggio della musica», l’evento culturale più conosciuto è sicuramente il SobrioFestival, che si tiene annualmente da inizio luglio a metà ottobre. Centro di incontro internazionale, il festival offre a giovani musicisti la possibilità di trascorrere periodi di studio lontano dalle grandi città. Mauro Harsch, ideatore del progetto, ci ha spiegato di aver scelto Sobrio perché la zona alta del paese è quasi disabitata e impedisce che musicisti e abitanti si disturbino a vicenda, ma soprattutto per il paesaggio incantevole che lo circonda, per la suagrande tranquillità e per la possibilità di utilizzare Casa Mahler per ospitare gli studenti.

Se i partecipanti sono internazionali, altrettanto si può dire degli spettatori: non solo abitanti e villeggianti, ma anche ospiti che si recano a Sobrio appositamente per seguire il festival, provenienti soprattutto dalla Svizzera interna, ma anche da Paesi esteri. Rientrare tra i finalisti, spiega Harsch, è già una grande vittoria. Resta la speranza di riuscire ad ottenere maggiori aiuti per i progetti futuri, tra i quali rientrano la costruzione della piccola sala/teatro progettata dall’architetto Mario Botta e la ristrutturazione del vecchio albergo di Sobrio, che a partire dal prossimo anno dovrebbe assicurare maggiori possibilità di alloggio per studenti e spettatori. Non tutti sono però favorevoli a queste iniziative: Adriano Milani, già sindaco di Sobrio, pur non disdegnando il progetto «Villaggio della musica», non approva i costi (preventivati a 3,5 milioni) previsti per la realizzazione della Sala Botta.

Non solo la rassegna
Moreno Bertazzi, presidente dell’Associazione attinenti e simpatizzanti di Sobrio, ci ha parlato degli altri eventi che animano il villaggio. Ogni estate la Sagra di San Lorenzo riunisce attinenti, domiciliati e simpatizzanti, arrivando così a riunire 300 e più persone. L’associazione cerca inoltre di mantenere e tramandare le antiche tradizioni: nel 1989 è stato pubblicato il volume I racconti dell’acero, scritto da Bruno Giandeini, che narra episodi della storia del villaggio e della dura vita che conducevano i suoi abitanti; include inoltre un intero capitolo dedicato al dialetto del paese. Così come Harsch, anche Bertazzi è già soddisfatto del risultato ottenuto rientrando tra gli otto finalisti. Un’eventuale vittoria, sottolinea, li motiverebbe a proseguire sulla propria strada e attirerebbe visibilità.

È possibile votare Sobrio su www.dorfdesjahres.ch.