Ambiente

«L'aria della Mesolcina ora è molto più pulita»

Gli incentivi concessi dal Governo grigionese negli ultimi anni per l'ammodernamento dei sistemi di riscaldamento privati hanno fatto nettamente diminuire l'inquinamento registrato nella regione
Red. Bellinzona
04.07.2022 06:00

«Negli ultimi anni l’inquinamento atmosferico in Bassa Mesolcina è nettamente diminuito». Lo ha assicurato il Governo grigionese in una recente comunicazione che ha fatto seguito alle misure intraprese per mettere mano agli elevati livelli di inquinamento da polveri fini durante i mesi invernali, un problema noto e annoso. La causa principale sono gli impianti di riscaldamento a legna obsoleti, senza dimenticare l’impatto dell’autostrada A13. Ora «le misure decise dal Consiglio di Stato danno i propri frutti», ha spiegato Coira di recente. I nuovi e più ecologici impianti a combustione emettono anche meno gas nocivi per il clima. In passato in Bassa Mesolcina - e in particolare nei Comuni di Grono, Roveredo e San Vittore - si sono ripetutamente registrati valori delle polveri fini che superavano quelli previsti dall’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico. Per questo motivo, dieci anni fa la Regione Moesa si è rivolta all’Ufficio per la natura e l’ambiente (UNA) con la richiesta di proporre possibili misure finalizzate a ridurre le polveri fini. Uno studio finanziato proprio dall’UNA ha dimostrato che la fonte principale di questo inquinamento atmosferico sono appunto gli impianti di riscaldamento a legna obsoleti. 

La consulenza gratuita

Oltre alle campagne di sensibilizzazione e di monitoraggio, elementi importanti di questo piano di misure erano l’informazione alla popolazione tramite un sito web, la prima consulenza gratuita ai proprietari di case tramite lo «Sportello aria e energia della Mesolcina» nonché il sostegno finanziario per la sostituzione di vecchi impianti di riscaldamento a legna con impianti moderni. L’incentivo si basava sull’effetto ottenuto dalla sostituzione (due franchi per grammo di polveri fini ridotto), e i contributi venivano concessi solo a partire da 1.000 franchi e per un massimo di 15.000. Negli scorsi quattro anni, lo Sportello ha fornito consulenza a 429 persone. Le richieste non si sono limitate a domande relative all’igiene dell’aria, bensì contemplavano anche le possibilità di risanamento energetico degli edifici. «Misure quali l’isolamento del tetto e dell’involucro esterno, la sostituzione delle finestre o dell’impianto di riscaldamento non riducono solo il consumo energetico, bensì anche l’emissione di sostanze nocive e in questo modo contribuiscono notevolmente a migliorare la qualità dell’aria», sottolinea il Governo retico. È stato possibile sostituire 64 vecchi impianti di riscaldamento a legna con pompe di calore o stufe a pellet. Inoltre 31 impianti a combustione sono stati dotati di un separatore di polveri fini allo scopo di ridurre ulteriormente le emissioni nocive.