“L'attentatore di Manchester poteva essere fermato”

LONDRA - L'attentatore suicida della Manchester Arena che nel maggio scorso fece strage nella città inglese dopo il concerto di Ariana Grande uccidendo 22 persone, avrebbe potuto essere fermato per tempo dalla polizia britannica o dai servizi segreti dell'MI5. Lo si legge in un rapporto indipendente realizzato dell'esperto di terrorismo David Anderson e reso pubblico oggi, come riferisce la Bbc.
Il giovane, Salmen Abedi, 22 anni, figlio di un oppositore islamico libico a Muammar Gheddafi a cui il Regno Unito aveva dato asilo e protezione, era stato nei mesi precedenti all'attacco "oggetto di attenzione" investigativa, si legge ancora nel rapporto che parla d'opportunità "mancate" da parte di 007 e antiterrorismo.
In generale il rapporto evidenzia come "la gran parte dei progetti di attentato continui a essere sventata, a dispetto dell'elevato livello di minaccia" in Gran Bretagna.
Ma Anderson sottolinea pure come, alla luce di quanto accaduto a Manchester, gli stessi vertici di polizia e MI5 - oltre a sollecitare maggiori risorse - abbiano riconosciuto "la necessità di usare meglio i dati, di condividere le informazioni a più vasto spettro, di migliorare la collaborazione fra loro e di valutare e investigare le minacce terroristiche su basi uniformi. Qualunque matrice ideologica abbiano".