Inchiesta

L’auto rubata prima delle botte

Il furto di un veicolo nel Bellinzonese, la fuga e l’arresto avvenuto a Balerna: si delineano i contorni dell’intervento che ha portato all’apertura dell’inchiesta nei confronti di una decina di agenti
© CdT/ Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
16.03.2023 18:13

Un veicolo rubato, un inseguimento protrattosi per numerosi chilometri, il successivo fermo e poi i colpi «proibiti». Si delineano i contorni della vicenda che ha portato il Ministero pubblico ad aprire un’inchiesta nei confronti di una decina di agenti di polizia. Il tutto è da ricondurre alla fine di gennaio, quando durante un intervento di polizia, alcuni agenti avrebbero colpito la persona fermata malgrado fosse già stata ammanettata. Per questo motivo il Procuratore generale Andrea Pagani ha aperto un’inchiesta. Allo stato attuale si ipotizzano nei confronti dei poliziotti le ipotesi di reato di abuso d’autorità, lesioni semplici e vie di fatto – per chi ha materialmente sferrato i colpi – e di favoreggiamento (per gli agenti che non hanno segnalato il fatto). Gli approfondimenti della Procura proseguono e nel corso della settimana, stando a nostre informazioni, alcuni agenti sono stati sentiti dal Procuratore generale.

Si delineano, nel frattempo, i dettagli dell’intervento. Stando a quanto abbiamo potuto appurare l’uomo tratto in arresto – un richiedente l’asilo che era già stato oggetto di precedenti interventi, nei giorni precedenti – aveva in un primo momento rubato un veicolo, insieme ad un’altra persona, nel Bellinzonese. Poi la fuga attraverso il Ticino fino a raggiungere Chiasso. Nella cittadina l’uomo avrebbe effettuato alcune manovre spericolate prima di darsi alla fuga verso Balerna. Inseguimento che si è concluso a Balerna, all’altezza di un’azienda situata in via Passeggiata, dopo un incidente.

Archiviata la questione inerente l’arresto, si è come detto aperta quella relativa alle botte non consentite. Un’inchiesta che è stato possibile avviare anche grazie alle telecamere della videosorveglianza dell’azienda citata poc’anzi. Nella vicenda sarebbero coinvolti alcuni agenti della Cantonale e della Comunale di Chiasso (uno di essi è stato nel frattempo sospeso) nonché un poliziotto della Comunale di Mendrisio.

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