Il reportage

Lavertezzo unita con Locarno? «Che sia da esempio per tutti»

Dopo il via libera del Governo all’aggregazione del Comune meno vasto del Ticino con la Città, ecco le voci e le opinioni raccolte nelle piazze, al di là delle petizioni e delle polemiche: «È ora di pensare in grande»
Mappe topografiche da aggiornare? Secondo molti passanti incrociati tra Locarno e Lavertezzo, sì
Jona Mantovan
24.01.2024 06:00

Sarà davvero una «scintilla» che innescherà un circolo virtuoso di aggregazioni, come l’aveva definita il sindaco di Locarno Alain Scherrer? L’idea dell’Esecutivo di Lavertezzo sembra non dispiacere ai cittadini. Che, forse, un giorno potranno essere parte di una Locarno leggermente più grande. Di poco, però, perché stiamo pur sempre parlando del Comune più piccolo del Ticino (meno di un chilometro quadrato). Al di là delle petizioni e delle polemiche, il Consiglio di Stato ha dato il via libera al possibile matrimonio (a ottobre Bellinzona aveva ricevuto il documento dalle mani dei due sindaci). E il sogno di un polo come si deve piace a molti dei passanti che abbiamo incrociato nelle principali piazze della regina del Verbano. Una sorta di monito, insomma. Come a dire «che sia da esempio per tutti gli altri ‘orticelli’».

«Sarebbe positivo che ci fosse un aumento della capacità di stare insieme», afferma Giorgio, 75.enne che si è appena accomodato per un caffè, rimirando dalla vetrata del locale una piazza Grande baciata dal sole e da temperature miti, oltre una delle terrazze più popolari. «Bisogna poi vedere, tuttavia, se il progetto otterrà riscontri positivi», aggiunge. Il richiamo non troppo velato è al tema delle aggregazioni che, nel distretto, è fermo al palo da troppo tempo. Il pensionato esprime anche un desiderio per la prossima legislatura: «Vorrei che ci fosse una visione più coraggiosa e un modo di porsi che possa distinguere Locarno dagli altri agglomerati».

Avere un Comune qui, ma minuscolo, un altro più in là, piccolo uguale... non va bene. Uniamoci per diventare forti
Verena, 53 anni, impiegata in ospedale

Seduta all’esterno, Verena ha le idee chiare: «Fa molto bene Lavertezzo. Ci guadagna, rispetto ad altre soluzioni», evidenzia la 53.enne, che però abita a Minusio. «Ah, ma se fosse per me farei una fusione unica, da Brissago fino a Cugnasco-Gerra», esclama la donna, che lavora in ospedale. «Questa cosa di avere un Comune qui, uno là, una sponda e un’altra? No. Non va bene. O tutti o nessuno. E quindi tutti. È così che, poi, saremo più forti. Sono convinta che sia necessario realizzare un agglomerato unico». Perciò spera che il passo del piccolo paese verso il polo sia solo il primo di un lungo viaggio.

«A nessun altro interessa»

Qualche metro più avanti, in direzione del lago, ecco Luca. Il giovane operatore sociale non è informatissimo sulla questione, ma lo scenario lo trova positivo. «Locarno che si amplia... sì, è sempre bello», sorride il 32.enne che, tuttavia, dice di rimanere realista sulla questione. «Un passo verso una Grande Locarno? Sì, ma vedo ancora tanti Comuni che non sono interessati. Magari in futuro , ma al momento nessun altro lo è, a parte forse Losone», sottolinea, ricordando la sonora bocciatura espressa alle urne nel 2011.

A proposito dell’oramai imminente legislatura, che si aprirà con le elezioni comunali del 14 aprile, il nostro interlocutore si aspetta «il proseguimento della collaborazione che noi operatori abbiamo con il Comune. Spero che sia pure possibile trovare un modo affinché i giovani restino qui, evitando la ‘fuga di cervelli’ verso la Svizzera tedesca».

Lavertezzo, ma dove sei?

La confusione di chi è abituato a frequentare la parte più urbana della città è piuttosto palese. «Lavertezzo? Cosa ci sarà mai là? E dove si trova?», si è chiesta inizialmente Verena. Dopo qualche secondo, però, l’azzecca. Ad altri, invece, serve una mappa con i confini aggiornati, per fortuna sempre a portata di mano grazie alla tecnologia. Con poco più di mille abitanti, il potenziale ‘quartiere’ della sindaca Tamara Bettazza dispone di molte attività industriali, oltre al centro scolastico ancora denominato Lavertezzo Piano.

«Un cartello con la sola scritta ‘Lavertezzo’ non c’è», confermano da una nota pizzeria che ha sede nel Comune. Già, perché la Lavertezzo «originale» si è unita da tempo nel Comune di Verzasca, del quale oggi è frazione. Il modo più semplice per avere la certezza di mettere piede nella oggi autonoma porzione dell’ex Comune è scendere dal treno a Riazzino (stazione sul suolo di Locarno) e attraversare la strada cantonale, come spiega Curzio, 53.enne che conosce molto bene la zona. «Si fatica a capire dove ci si trovi, da queste parti. La confusione aumenta a causa della frammentazione esistente tra le due aree - quella prettamente urbana e quella sul Piano - che costituiscono il territorio di Locarno». L’impiegato si chiede il senso di queste divisioni e arriva ad azzardare, nella fantasia, «un Ticino Comune unico».

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