Conflitti

Lavrov: «Gli istruttori francesi in Ucraina? Un obiettivo legittimo»

Il ministro degli esteri russo, in conferenza stampa in Africa, si è espresso sulla questione, sottolineando che «chi addestra le truppe del regime di Kiev non avrà alcun tipo di immunità»
©Boris Grdanoski
Red. Online
05.06.2024 09:30

La notizia, per ora, non è ancora del tutto ufficiale. Ma come comunicato da Zelensky a fine maggio, presto, nei centri di addestramento ucraini potrebbero arrivare, in supporto, diversi istruttori militari francesi. Da febbraio 2024, infatti, Kiev «ha espresso interesse per la prospettiva di ricevere istruttori stranieri in Ucraina», aveva comunicato la scorsa settimana il Ministero ucraino della Difesa in una nota. Precisando che, al momento, erano in corso trattative con la Francia e con altri Paesi sul tema. «Abbiamo iniziato a lavorare internamente sui documenti rilevanti, in modo da non perdere tempo nel coordinare le questione burocratiche quando la decisione verrà presa».

La trattativa, insomma, è quasi cosa fatta. Anche se, ancora, manca l'ufficialità di Macron. Il presidente francese, la scorsa settimana, ha infatti dichiarato di non voler commentare la situazione, e di avere intenzione di «approfondire il sostegno della Francia durante le commemorazioni per l'80. anniversario del D-day». Questione di ore, insomma. 

Ciononostante, sebbene manchi ancora l'approvazione definitiva, il Cremlino si è già affrettato a commentare la notizia. Sottolineando, soprattutto, che qualsiasi istruttore militare francese in Ucraina sarebbe «un obiettivo legittimo» per le forze armate russe. A riferirlo, in particolare, è stato il ministro degli esteri Sergei Lavrov, nel corso di una conferenza stampa congiunta in Africa, con il suo omologo della Repubblica del Congo, Jean Claude Gakosso. 

«Per quanto riguarda gli istruttori francesi, penso che siano già sul territorio ucraino», ha commentato Lavrov. «Indipendentemente dal loro status, gli ufficiali militari o i mercenari rappresentano un obiettivo legittimo per le nostre forze armate», ha quindi ribadito, precisando che «gli istruttori che addestrano le truppe del regime di Kiev non hanno alcun tipo di immunità». E neppure importa «se siano francesi o meno». Tradotto: anche loro possono diventare il bersaglio dei soldati russi. Senza eccezioni di alcun tipo. 

Un intervento, questo, che non è passato inosservato. Complice anche il contesto in cui è stato pronunciato. Lavrov, infatti, negli ultimi anni ha visitato più volte il continente africano. Qui, a più riprese, diversi Paesi hanno espresso una crescente frustrazione nei confronti dei loro tradizionali partner occidentali, come gli Stati Uniti e, guarda caso, la Francia. 

Nel frattempo, proprio nelle scorse ore, la Casa Bianca ha rivelato che, al contrario di quanto deciso da Parigi, gli Stati Uniti non hanno «alcun piano per l'invio di istruttori militari o truppe in Ucraina». 

In questo articolo: