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Il ministro degli Esteri russo se n'è andato dopo aver detto ai suoi omologhi che l'invasione russa dell'Ucraina non è responsabile di una crisi globale alimentare e che le sanzioni equivalgono a una dichiarazione di guerra — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:22
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Sette anni al politico che criticò la guerra
Sette anni di carcere: questa la pena inflitta oggi da un tribunale russo a un consigliere comunale di Mosca per aver pubblicamente rivolto un pensiero ai bambini dell'Ucraina «che muoiono ogni giorno».
Alexei Gorinov, 60 anni, diventa così il primo politico russo eletto vittima della legge-bavaglio che punisce con pene fino a 15 anni chi diffonde «false informazioni» a discredito della Federazione russa e delle sue forze armate e che proibisce anche di chiamare «guerra» o «invasione» quella che il Cremlino da quattro mesi insiste a definire «operazione militare speciale». Una legge che ha impresso l'ultimo giro a una vite che da anni si stringe sul dissenso politico, la libertà di parola e di associazione nella Russia di Vladimir Putin.
L'episodio incriminato risale allo scorso marzo, quando la guerra ucraina era cominciata da poco. Durante una riunione di lavoro, Gorinov espresse dubbi sulla bontà di un concorso artistico per l'infanzia nella sua circoscrizione, «mentre in Ucraina i bambini muoiono ogni giorno». Il discorso fu registrato e diffuso su Youtube: dopo una breve indagine, Gorinov è stato arrestato in aprile.
Poi ha continuato a criticare la guerra durante tutto il processo chiamandola «la cosa più sporca e vile che ci sia» e ricordando i tanti russi che in questi quattro mesi hanno scelto di lasciare la patria. Oggi è comparso in aula nella gabbia di vetro antiproiettile sulla quale ha appoggiato un cartello con la scritta «Avete ancora bisogno di questa guerra?», che gli agenti presenti in aula hanno cercato di coprire, invano, per evitare che fosse leggibile alle telecamere.
La giudice Olesya Mendeleyeva ha dichiarato, al momento di leggere la sentenza, che Gorinov è colpevole di aver «diffuso scientemente false informazioni», un «crimine» commesso «come parte di un'associazione di persone» fra loro unite da «odio politico». Frasi come quelle pronunciate dal consigliere comunale, secondo la giudice, «ingannano» i russi sulla campagna militare in Ucraina, diffondendo «sentimenti di ansia e di paura».
«Era già tutto deciso», ha commentato Gorinov quando è stata letta la condanna a sette anni, mentre la moglie Alla è scoppiata a piangere in aula: «Abbiamo vissuto insieme 32 anni e pensavamo di continuare a farlo felicemente», ha detto la donna, mentre l'avvocato che assiste Gorinov, Ekaterina Tertukihina, ha constatato che «al mio cliente sono stati inflitti sette anni in una colonia penale per le sue parole, le sue opinioni e le sue convinzioni».
Fuori dall'aula alcune decine di persone si sono radunate per manifestare solidarietà all'oppositore dopo essere state cacciate dall'aula per aver applaudito Gorinov. Secondo un pensionato che protestava fuori, interpellato dall'Afp, «la dura sentenza è un avvertimento» a chiunque voglia criticare, e se non fosse stata pronunciata in questi termini la giudice sarebbe finita nei guai. Una «pubblica esecuzione», secondo Vladinir Volkov, uno dei collaboratori politici del dissidente numero uno, Alexei Navalny.
22:21
22:21
Gli USA inviano altri 4 lanciarazzi e munizioni in Ucraina
Gli USA invieranno all'Ucraina altri 400 milioni di armi. Lo riferisce un funzionario della Difesa al Washington Post. Nel nuovo pacchetto ci sono anche quattro sistemi missilistici Himars (High Mobility Artillery Rocket Systems,) che vanno ad aggiungersi agli altri otto già inviati.
Gli Stati Uniti invieranno anche 1.000 colpi di artiglieria da 155 millimetri che hanno una maggiore precisione e aiuteranno l'Ucraina a colpire obiettivi specifici. Il pacchetto includerà anche tre veicoli tattici, sistemi radar, pezzi di ricambio e altre attrezzature militari.
17:21
17:21
«La Russia ha perso la sua influenza nell'UE»
«La Russia ha cercato in tutti i modi di interrompere gli interventi del presidente dell'Ucraina ai popoli e ai parlamenti dei paesi europei, ma ha perso la sua influenza nell'Unione europea». Lo ha affermato il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky nel suo discorso al parlamento sloveno, riferisce Ukrinform.
«Sono grato a tutti i Paesi dell'Unione Europea in cui hanno avuto luogo i miei appelli. Sappiamo che la Russia ha cercato di interromperli, ha cercato di utilizzare i suoi vari collegamenti: politici, diplomatici e persino commerciali - ha precisato -. A Mosca capiscono che non hanno nulla per opporsi alla fiducia tra il popolo ucraino e l'Europa e a tale attività di comunicazione. Pertanto, hanno minacciato gli europei, hanno manipolato coloro che dipendono da loro. Ma questo è già il ventiquattresimo parlamento dei 27 paesi Ue, e voglio congratularmi con voi. La Russia ha perso la sua influenza nell'Unione europea».
16:01
16:01
«I mercati alimentari globali sono tesi per errori dell'Occidente»
«La situazione in evoluzione sui mercati alimentari globali sarà difficile a causa delle azioni sbagliate dell'Occidente», ha avvertito il presidente russo Vladimir Putin. Lo riporta l'agenzia russa Tass.
«In virtù di una serie di circostanze di natura oggettiva e soggettiva, la situazione sui mercati alimentari globali sarà tesa. Questo è il risultato di azioni sbagliate di alcuni nostri partner "occidentali" nel campo dell'energia e della politica macroeconomica nel primo esempio, e tutto deriva da quello», ha precisato Putin.
14:37
14:37
Donetsk revoca la moratoria sull'esecuzione delle condanne a morte
Il Consiglio popolare dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk ha revocato la moratoria sull'esecuzione delle condanne a morte. Lo riporta l'agenzia russa Ria Novosti.
Proprio nella regione del Donetsk il 9 giugno scorso un tribunale, dopo un processo durato tre giorni, ha condannato a morte due combattenti britannici (Aiden Aslin e Shaun Pinner) e uno marocchino (Saaudun Brahim) catturati dai separatisti a Mariupol. L'accusa è di aver partecipato alle ostilità dalla parte delle forze armate ucraine in qualità di mercenari.
14:24
14:24
Lavrov lascia in anticipo la riunione del G20
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha lasciato in anticipo la riunione a Bali del G20 delle principali economie dopo aver detto ai suoi omologhi che l'invasione russa dell'Ucraina non è responsabile di una crisi globale alimentare e che le sanzioni progettate per isolare la Russia equivalevano a una dichiarazione di guerra. Lo riporta il Guardian.
«Se l'Occidente non vuole che si svolgano colloqui, ma desidera che l'Ucraina sconfigga la Russia sul campo di battaglia, poiché sono state espresse entrambe le opinioni, allora, forse, non c'è nulla di cui parlare con l'Occidente», ha detto il capo della diplomazia russa.
12:22
12:22
Condannato a 7 anni l'oppositore contrario alla guerra
L'oppositore russo Alexei Gorinov è stato condannato a sette anni di reclusione da un tribunale di Mosca con l'accusa di aver diffuso «notizie false» sull'esercito russo per il solo fatto di essersi schierato contro l'invasione dell'Ucraina ordinata da Vladimir Putin: lo riporta Novaya Gazeta Europa dall'aula di tribunale.
A marzo in Russia è entrata in vigore una «legge bavaglio» che prevede fino a 15 anni di reclusione per la diffusione di informazioni sulle forze armate che dovessero essere ritenute «false» dalle autorità russe. Il governo russo sta inasprendo sempre più la censura e la repressione del dissenso.
11:30
11:30
Lavrov lascia la sessione del G20 mentre parla la ministra tedesca
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha abbandonato una sessione del G20 mentre la sua controparte tedesca, Annalena Baerbock, stava criticando Mosca per la guerra in Ucraina, hanno dichiarato fonti diplomatiche.
Le stesse fonti hanno poi fatto sapere che Lavrov ha lasciato anche una sessione pomeridiana prima di un'apparizione virtuale del ministro degli Esteri ucraino e non era presente quando il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha condannato la Russia nella riunione a porte chiuse a Bali.
10:20
10:20
Lavrov assente all'intervento del ministro degli Esteri ucraino
Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, era assente quando il suo omologo ucraino, Dmytro Kuleba, è intervenuto al vertice ministeriale degli Esteri del G20 in corso a Bali, in Indonesia. Lo hanno riferito due fonti diplomatiche.
Lavrov ha partecipato alle sessioni mattutine del vertice, dove l'attenzione si è concentrata sull'invasione della Russa in Ucraina, ma non era presente quando Kuleba è intervenuto nel pomeriggio.
09:36
09:36
«Le truppe russe avanzano nel Donetsk»
Le truppe russe stanno avanzando nella direzione di Bakhmut, nella regione orientale del Donetsk, allo stesso tempo l'esercito ha respinto attacchi nelle direzioni di Kharkiv e Slavyan. Lo afferma lo Stato maggiore di Kiev nel report del mattino, citato da Ukrainska Pravda.
Nell'area di Sloviansk i russi hanno sparato artiglieria di vari calibri sugli insediamenti di Volobuyivka, Khrestishche, Husarivka, Chepil, Mazanivka, Dolyna, Chervone, Dibrivne, Bogorodichne e Adamivka.
09:20
09:20
«La Russia non si imporrà su Washington per riavviare i colloqui»
L'iniziativa di fermare i contatti tra Mosca e Washington sull'Ucraina non è stata presa dalla Russia ma dagli Stati Uniti e la Russia non ha intenzione di imporsi su Washington per riavviare i colloqui: lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, a margine del vertice ministeriale degli Esteri del G20 in corso a Bali, in Indonesia. Lo riporta la Tass.
«Non siamo noi che abbiamo cessato i contatti reciproci. Questo è stato fatto dagli Stati Uniti», ha affermato Lavrov. «È tutto ciò che posso dire. Non corriamo dietro a nessuno, offrendo di incontrarci. Se non lo vogliono, è una loro scelta», ha sottolineato.
08:19
08:19
La Russia è pronta ai colloqui con Ankara e Kiev sul grano
La Russia è pronta a colloqui con i ministri degli Esteri turco e ucraino sulla questione del grano ucraino: lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, a margine del vertice ministeriale degli Esteri del G20 in corso a Bali, in Indonesia. Lo riporta la Tass.
07:17
07:17
«Distrutti 20 ettari campi di grano a Zaporizhzhia»
I bombardamenti russi hanno distrutto circa 20 ettari di campi di grano a Zaporizhzhia, nella regione di Dnipropetrovsk. Lo riferisce - secondo quanto riportato dal Kiev Independent - Mykola Lukashuk, capo del Consiglio dell'Oblast di Dnipropetrovsk. Secondo il ministero della Difesa ucraino «non è il grano ucraino che va a fuoco, ma è la sicurezza alimentare del mondo.»
07:15
07:15
Bolsonaro: «Le sanzioni alla Russia non hanno funzionato»
«Le sanzioni economiche imposte dall'Occidente contro la Russia non hanno funzionato». Lo ha detto - come riporta The Guardian - il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, durante un incontro con i suoi sostenitori. «La mia posizione nei confronti di Putin e della guerra - ha aggiunto - è di equilibrio e ha permesso di acquistare fertilizzanti dalla Russia», fondamentali per il settore agricolo brasiliano.
07:13
07:13
«Le dimissioni di Johnson non cambieranno il sostegno della Gran Bretagna»
«Le dimissioni del primo ministro britannico Boris Johnson non cambieranno la politica del Paese nei confronti dell'Ucraina». Lo ha detto - secondo quanto riportato da Ukrinform - il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.
«Indubbiamente, durante questa guerra, Boris Johnson si è dimostrato una persona coraggiosa - ha aggiunto - e una persona che non ha paura di correre rischi. È una persona difficile da sostituire, non ci sarà mai una persona come lui. Ma sono convinto che chiunque diventi Primo Ministro della Gran Bretagna non cambierà la politica britannica e resterà invariato il sostegno all'Ucraina. Coopereremo con loro e loro ci forniranno aiuto».
«Il sostegno della Gran Bretagna all'Ucraina non dovrebbe cambiare, a prescindere da ciò che accade nei circoli di potere di Londra. Il ruolo della Gran Bretagna nella protezione della libertà è davvero globale», ha detto dal canto suo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto video serale.
07:04
07:04
«Maggiore è l'aiuto all'Ucraina, minori saranno le perdite per tutti»
«Maggiore è l'aiuto per la difesa dell'Ucraina, prima finirà la guerra e minori saranno le perdite per tutti i paesi del mondo». Lo ha sottolineato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto intervento serale, come riferisce tra gli altri Ukrinform.
Il presidente ucraino ha anche ringraziato nel suo videomessaggio i difensori che hanno liberato l'isola dei serpenti dagli invasori russi. «Voglio ringraziarvi - ha detto - per la fase finale della lotta per Zmiinyi, la nostra bandiera nazionale è stata installata lì. Questa operazione è durata due mesi. Intelligence, Forze per operazioni speciali, Sbu, guardie di frontiera, artiglieri, Forze navali, Aeronautica. E che ogni capitano russo, sia di nave che di aereo, veda la bandiera ucraina sull'isola e sappia che il nostro stato non può essere infranto».
07:02
07:02
Il punto alle 6.00
Illesi i soldati che hanno issato la bandiera sull’Isola dei Serpenti
Sono «illesi» i soldati ucraini che la notte scorsa hanno installato diverse bandiere ucraine sull'isola dei Serpenti, riconquistata da Kiev nei giorni scorsi. Lo riferisce il servizio stampa delle Forze operative speciali, come riportano i media ucraini, smentendo quanto affermato da Mosca.
I nuotatori ucraini da combattimento del 73° Marine Center delle forze speciali si sono avvicinati all'isola su veicoli subacquei. Con l'aiuto di attrezzature speciali, hanno rilevato la zona costiera per la presenza di mine antisommergibile e anti-sbarco.
«Mentre i nostri soldati stavano svolgendo i loro compiti, le navi russe hanno iniziato a manovrare in direzione dell'isola. Dopo aver completato il compito, il gruppo combinato ha lasciato l'isola. Successivamente, i russi hanno lanciato un attacco missilistico colpendo il molo».
«Il gruppo di soldati ucraini è tornato illeso nella sua interezza alla base» dopo aver registrato e raccolto dati sull'equipaggiamento russo, sulle armi e sui materiali russi e infine installato bandiere ucraine in diverse parti dell'isola.
«Papa Francesco può venire in Ucraina quando vuole»
Papa Francesco può venire in Ucraina in qualsiasi giorno, perché sarà un momento di forte ispirazione e sostegno e gli permetterà di comprendere meglio le cause della guerra. Lo ha affermato il ministro degli Affari esteri ucraino, Dmitro Kuleba, come riferisce Ukrinform.
«Aspettiamo molto il Papa e ricordiamo - ha affermato il ministro degli esteri ucraino - ai nostri colleghi in Vaticano che l'invito resta aperto. Può venire ogni giorno. Siamo anche pronti a prepararci per la sua visita: questa visita è così importante per noi ucraini».
Parlando dell'importanza della visita del pontefice in Ucraina, Kuleba ha osservato che ci sono milioni di credenti sul territorio ucraino, e la visita sarebbe un forte momento di ispirazione e sostegno per gli ucraini che portano il peso e le sofferenze della guerra sulle loro spalle.
«In secondo luogo, il Papa mantiene un grande ruolo di pacificatore nella politica internazionale, e penso che capirebbe meglio le ragioni di questa guerra, vedendo con i suoi occhi la sofferenza. Ciò consentirebbe di trovare ulteriori modi per coinvolgerlo nella fine di questa guerra o nella risoluzione di alcune questioni umanitarie create da questa guerra», ha affermato il ministro.
La Turchia è in contatto con Russia e Ucraina per i corridoi del grano
Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha discusso della «guerra in Ucraina e della sicurezza a livello alimentare» con l'omologo russo Serghei Lavrov a margine del vertice tra i ministri degli Esteri del G20 a Bali in Indonesia. Lo ha annunciato lo stesso Cavusoglu su twitter.
In mattinata, il ministro degli Esteri turco aveva avuto una conversazione telefonica con l'omologo ucraino Dmytro Kuleba riguardo ai lavori per l'apertura di corridoi per l'esportazione del grano dai porti dell'Ucraina, lo riporta Hurriyet.