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Le Accademie svizzere delle scienze preoccupate dai tagli alla SRF

In una lettera aperta, le associazioni chiedono in particolare ai vertici dell'emittente pubblica di non rinunciare ai contenuti scientifici del palinsesto radiofonico e televisivo
© KEYSTONE/Michael Buholzer
Ats
14.02.2025 17:23

Le Accademie svizzere delle scienze hanno espresso la loro preoccupazione per il piano di risparmio annunciato dalla SRF. L'emittente svizzerotedesca prevede un taglio netto, oltre che di posti di lavoro a tempo pieno, anche a diversi contenuti scientifici e culturali.

In una lettera aperta, visionata dall'agenzia Keystone-ATS e intestata alla direttrice di SRF Nathalie Wappler, le associazioni chiedono in particolare ai vertici dell'emittente pubblica di non rinunciare ai contenuti scientifici del palinsesto radiofonico e televisivo.

Secondo i piani - che verrebbero attuati già all'inizio del prossimo anno - la SRF prevede infatti tagli proprio in varie redazioni, tra cui anche in quelle che si occupano di temi scientifici.

"In un mondo caratterizzato da scienza e tecnologia, una democrazia necessita un quadro di riferimento affidabile", scrivono le associazioni. Ed è di "fondamentale importanza che proprio su questi temi la popolazione svizzera possa fare affidamento ad un'informazione indipendente", precisano. "A maggior ragione in un Paese dove i cittadini votano regolarmente su questioni legate alla ricerca e alla tecnologia".

Secondo le associazioni di categoria, inoltre, i temi che riguardano scienza e tecnologia sono raramente "monodimensionali" e richiedono un approccio approfondito. Le redazioni che se ne occupano, sia alla radio che in televisione, svolgono questo compito "in modo esemplare", si legge nella missiva.

Il giornalismo scientifico è un servizio pubblico, viene sottolineato: in un periodo in cui molti media privati stanno ridimensionando le loro redazioni scientifiche, o le integrano in altri reparti, un'emittente come la SRF non può fare altrettanto. Soprattutto ora e in tempi in cui le fake news e le campagne di disinformazione sono divenute ancora più complesse.

Le Accademie svizzere delle scienze temono infatti che gli imminenti tagli indeboliranno la capacità della società di superare le sfide attuali se privata di una base informativa fondata e diversificata.