Lugano

Le Botteghe: un piccolo Maghetti artistico

A gennaio, al Central Park, entrerà nel vivo un progetto che offrirà spazi espositivi a diverse realtà: dagli artigiani ai designer, dai collettivi alle scuole
Giuliano Gasperi
05.11.2022 06:00

Un «piccolo Maghetti» votato all’arte. Potremmo descrivere in questi termini il quartiere espositivo Le Botteghe, che sta prendendo forma al pianterreno del Central Park a Lugano. Promosso dall’Atelier Viandanti, il progetto entrerà nel vivo dal prossimo mese di gennaio, quando in sei locali commerciali, man mano, troveranno spazio delle mostre proposte da diverse organizzazioni culturali. «Questa offerta vuole essere aperta ad ogni tipo di realtà – spiega l’architetto Francesco Maria Gamba, titolare dell’atelier – e in particolare ad artisti, artigiani, designer, collettivi, scuole artistiche, cercando d’instaurare un legame forte con il territorio». Il luogo è forse il più fertile in città per quanto riguarda le iniziative culturali. Infatti il Central Park accoglie già altre realtà affermate come la Collezione Olgiati, la Gipsoteca Giudici ed il Museo in Erba, per non parlare della vicinanza con il LAC e Villa Malpensata. Insomma, il «passaggio» di un pubblico che ama l’arte non manca certo.

Un altro tentativo

Le Botteghe è il frutto del percorso compiuto a Lugano da Gamba, architetto e artista già attivo da tempo negli spazi di Riva Caccia. «Quando sono arrivato in città – racconta il nostro interlocutore – cercavo spazi dove poter esporre e trovarli non era facile, come non lo era avere accesso alle superfici messe a disposizione dalla Città. Poi sono finalmente riuscito ad avviare la mia attività e ad organizzare, nel 2013, la mia prima mostra. Allora al Central Park erano molte le vetrine vuote». Un tentativo di riempirle con contenuti di qualità, a dire il vero, Gamba e altre persone l’avevano già fatto aprendo lo Spazio 1b, pensato per dare visibilità ad artisti ritenuti interessanti e meritevoli offrendo loro un’area espositiva indipendente, dove era garantita la libertà d’espressione, senza fini di lucro. «Anzi era un’attività legata al settore non profit, ma purtroppo il progetto non è riuscito a superare il biennio della pandemia» ricorda sempre Gamba. «Lo spazio quindi ha chiuso, ma io sono rimasto e ho cercato di ripartire con una nuova impostazione».

Anche eventi al coperto

L’architetto ha presentato la sua idea anche alla Città, ma per il momento non si intravede una possibile collaborazione con l’ente pubblico. Musica del futuro. L’attenzione al momento è focalizzata sugli spazi del piccolo Maghetti artistico – magari il soprannome che abbiamo coniato farà storcere il naso a qualche appassionato, mentre all’architetto Gamba non dispiace – e su come sfruttarli al meglio. Si tratta come detto di sei locali di proprietà del Consorzio del Central Park, che gestisce gran parte dei quattro piani commerciali dello stabile e i suoi due parcheggi. Entrando nello specifico, Le Botteghe è costituito da un atelier, da decine di vetrine di vario genere con annesse aree espositive e perfino da una vecchia cabina telefonica convertita in uno spazio culturale. E oltre alle mostre, gli spazi di Riva Caccia consentono di organizzare eventi al coperto.

Prezzi per tutti

Agli amanti dell’arte e del design, o semplicemente a chi è curioso di vedere come sta cambiando questo angolo di Lugano, non resta quindi che attendere il nuovo anno, quando prenderà il via il programma de Le Botteghe. Oltre a stupire il pubblico, l’obiettivo è mettere in contatto le entità culturali coinvolte, creando legami e sinergie. Ci sarà anche qualche ospite proveniente da oltre Gottardo. Dal Canton Berna, per la precisione. Last but not least – ultimo, ma non per questo meno importante – la politica dei prezzi. «Le Botteghe non saranno riservate a pochi – promette Gamba –, vogliamo rendere questo spazio accessibile anche alle realtà che non hanno a disposizione grossi budget». E che per altri spazi simili a Lugano dovrebbero fare i salti mortali.

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