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Le false notizie che collegano l’attentato di Mosca all’Ucraina

Subito dopo l’attentato terroristico, sui social media sono circolate notizie infondate che attribuivano la responsabilità dell'attentato a uomini connessi e sostenuti da Kiev
© Russian Emergency Ministry Press Service
Facta.News
30.03.2024 17:45

La sera del 22 marzo 2024 alla Crocus City Hall di Mosca c’è stato un attentato da parte di 4 uomini armati che hanno sparato sulla folla e lanciato un ordigno incendiario, causando almeno 139 morti e 180 feriti. L’attentato è stato rivendicato dall’Isis-K, ramo afghano dell’organizzazione terroristica islamica di stampo jihadista conosciuta con il nome di Isis, che ha condiviso online foto dei presunti attentatori e video con momenti dell’attentato. Attualmente quattro persone sono accusate di aver eseguito materialmente l’attentato. Per il presidente russo Vladimir Putin l’attacco è stato compiuto da militanti islamisti, ma anche l’Ucraina, sostiene Putin senza fornire prove, potrebbe aver avuto un ruolo nell’attentato. Kiev ha respinto queste accuse.

Subito dopo l’attentato terroristico, sui social media sono circolate notizie infondate che attribuivano la responsabilità dell'attentato a uomini connessi e sostenuti dall’Ucraina.

La falsa pista del furgone ucraino fuori dalla Crocus City Hall

Su Facebook è stato pubblicato un video che mostra un furgone bianco fermo in un parcheggio mentre viene controllato da un militare con un cane al guinzaglio. Secondo l’autore del post, il furgone avrebbe la targa ucraina, e il veicolo «potrebbe probabilmente appartenere ai terroristi».

Il video è reale ed effettivamente mostra l’ispezione di un veicolo sospetto da parte delle autorità russe dopo l’attentato. Ma la targa non è ucraina. In base alla sequenza di lettere e numeri che si può vedere dalle immagini, ovvero «94 IX-6», si può concludere che la targa è bielorussa. Il numero «6» finale infatti indica che il veicolo è stato registrato nella regione di Mogilëv, nel sud-ovest della Bielorussia. Le targhe ucraine, invece, sono composte da due lettere seguite da quattro numeri e due lettere finali.

Il deepfake del funzionario ucraino che ammette la responsabilità nell’attentato 

Un altro video che circola su Facebook mostra un'intervista condotta da United News, un canale informativo ucraino, al segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, Alexey Danilov. Nell’intervista Danilov avrebbe confermato il coinvolgimento dell’Ucraina nell’attentato terroristico alla Crocus. 

Tuttavia, è falso che Oleksiy Danilov abbia fatto una simile dichiarazione o che recentemente sia stato ospite da United News. Il video infatti è un deepfake creato combinando frammenti di interviste reali di Danilov e di Kyrylo Budanov, capo dell'Intelligence della difesa dell’Ucraina. 

Il falso coinvolgimento di un comandante ceceno filo-ucraino 

Sui social media circola da giorni un post che definisce «Rustam Azhiev», come uno degli arrestati per l'attentato a Mosca. Azhiev, si legge ancora, avrebbe «ricevuto la cittadinanza» ucraina «a ottobre 2022 dopo aver combattuto tra le fila delle unità cecene anti-russe che lavorano per Kiev». Nel post è presente anche la foto di un uomo ammanettato. In realtà l’uomo in manette ritratto nell’immagine è Dalerdzhon Mirzoyev, un cittadino del Tagikistan, uno Stato dell’Asia centrale, fermato dalle autorità russe per l’attentato del 22 marzo a Mosca. Confrontando le immagini di Mirzoyev con le foto che mostrano Rustam Azhiev, comandante di una fazione islamica cecena che ha combattuto per l’Ucraina contro la Russia, si può notare come si tratti di due persone diverse.