«Le incertezze legate a Trump pesano sull'economia svizzera»

Le incertezze legate agli orientamenti della nuova amministrazione americana di Donald Trump pesano anche sulle prospettive economiche in Svizzera e di conseguenza BAK Economics corregge al ribasso le sue previsioni sull'andamento congiunturale.
Concretamente stando alle informazioni diffuse oggi l'istituto di ricerca renano si aspetta che il prodotto interno lordo (Pil) elvetico salga dell'1,2% sia quest'anno che nel 2026, mentre in precedenza la stima era rispettivamente dell'1,4% e dell'1,5%. Quelli indicati sono i dati corretti dagli eventi sportivi: l'espansione lorda sarà invece dello 0,8% e dell'1,7% (era dell'1,0% e del 2,0% nell'ultima valutazione).
«I dazi e le minacce tariffarie del presidente Trump stanno lasciando sempre più il segno sul commercio globale», affermano gli esperti di BAK Economics. Gli specialisti stimano che la crescita del volume di tale comparto sarà inferiore di oltre un terzo rispetto alle previsioni precedenti, a causa dei dazi attualmente imposti, sospesi o annunciati. «Molto più grave sarà però l'incertezza creata dai conflitti commerciali in corso: in un simile contesto, le aziende sono riluttanti ad adottare decisioni, ciò che rappresenta un ostacolo importante per gli investimenti».
A differenza del settore delle esportazioni l'economia interna elvetica rimane per contro solida, soprattutto per quanto riguarda i consumi e l'edilizia. I principali fattori trainanti di questo sviluppo sono la continua e forte crescita demografica, dovuta alla vivace immigrazione, e l'andamento stabile dell'inflazione, dei tassi di interesse e dei cambi.
Sempre secondo gli analisti di BAK Economics l'inflazione nel 2025 e nel 2026 rimarrà bassa, ma comunque in territorio positivo, rispettivamente allo 0,4% e allo 0,5%. In questo contesto è probabile che la Banca nazionale svizzera (BNS) mantenga l'attuale corso.