Le strade che «soffriranno» il potenziamento della A2

Cinque linee rosse. Come quelle che appaiono su Google Maps quando il percorso scelto non è molto fortunato. Cinque sono le strade del Mendrisiotto che potrebbero subire un aumento del traffico una volta completato PoLuMe, il progetto per fluidificare la A2 fra Mendrisio e Lugano. Eccole: largo Kennedy a Chiasso, tratto Stabio-Gaggiolo, tratto Novazzano-Brusata, stazione di Mendrisio, svincolo di Mendrisio. La previsione, di cui si è parlato durante l’ultimo incontro della Commissione di accompagnamento politico del progetto autostradale, è frutto di un’analisi condotta da Ufficio federale delle strade, Dipartimento del Territorio, Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio, Comuni di Mendrisio, Stabio e Chiasso, come ci fa sapere il presidente della CRTM Andrea Rigamonti. «Si tratta di ipotesi che erano già state segnalate durante gli incontri precedenti e sulla base delle quali, ora, si lavorerà per individuare delle misure». Per fare cioè in modo che il previsto aumento del traffico – l’obiettivo di PoLuMe è renderlo più fluido – sulla rete nazionale, anzi internazionale, non crei ingorghi su quella locale.
Come a Bellinzona?
«Si tratta di un lavoro condiviso con l’USTRA e il Cantone. Come Commissione regionale dei trasporti – aggiunge Rigamonti – stiamo lavorando a un piano di agglomerato che porrà un accento particolare sulla ciclomobilità e che, chiaramente, dovrà essere coordinato con le misure stradali». Se sarà più facile spostarsi in bici per i percorsi brevi o medio-brevi, magari qualcuno lascerà di più l’auto in garage. Basterà per assorbire gli effetti di PoLuMe e per migliorare in generale la situazione viaria, che in tutto il Ticino è condizionata dal dominio delle quattro ruote? Difficile dirlo. Di altri progetti che potrebbero ridurre sensibilmente il numero di auto in circolazione, del resto, non ce ne sono. O almeno non in rampa di lancio. «Un progetto del genere, per il Mendrisiotto, è il completamento di Alptransit a sud – osserva il presidente della CRTM – perché potrebbe liberare spazi per il traffico regionale e permettere così una maggiore frequenza dei treni, arrivando ad avere una sorta di metrò della Regio Insubrica». Linee di un futuro che non si sa quanto sia lontano. Il presente sono le cinque linee rosse figlie di PoLuMe, ma Rigamonti vede il bicchiere mezzo pieno: «La necessità di trovare misure per attenuare il traffico su quelle strade potrebbe rivelarsi un’opportunità. Se penso a Bellinzona, la realizzazione del nuovo svincolo ha portato con sé diverse misure a favore della mobilità lenta: l’importante è che ci sia una visione d’insieme».
Cesure da superare
Mobilità lenta è la parola d’ordine del PAM 5, la nuova versione del documento con le richieste di sussidi a Berna che il Mendrisiotto sta preparando. Rigamonti non si bilancia su quali opere saranno incluse: «È ancora un work in progress, un pacchetto che dobbiamo chiudere: non sarebbe corretto anticipare cosa contiene». Ci viene in aiuto la risposta del Municipio di Mendrisio a un’interrogazione interpartitica sul tema. «Le misure attuabili nei tempi previsti dal PAM 5 e per le quali la Confederazione prevede dei contributi – scrive l’Esecutivo – consistono principalmente nel migliorare il superamento delle cesure presenti sul fondovalle», cioè autostrada e ferrovia, con «nuove passerelle ciclo-pedonali e la riqualificazione dei sottopassi esistenti». Dovrebbero essere inseriti progetti in tal senso per i quartieri di Capolago, Mendrisio, Rancate, Ligornetto e Genestrerio, mentre per gli altri sono previste «la messa in sicurezza di taluni attraversamenti stradali, nuove percorrenze pedonali o la sistemazione di quelle esistenti». A proposito di cesure da superare, i consiglieri comunali interroganti chiedevano se nel PAM 5 figurerà la copertura della A2 fra i quartieri di Mendrisio Borgo e Rancate «come opera prioritaria per garantire il benessere e la qualità di vita». La risposta è no, per una questione di tempi. «Per essere inserita nel Programma d’agglomerato, una proposta deve poter essere attuata a breve (2028-2030) o a medio termine (2032-2035). Considerando che lo svincolo di Mendrisio è stato completato recentemente e che una riqualificazione dello stesso coinvolgerebbe molti attori a diversi livelli istituzionali, non si è ritenuto opportuno inserirla nelle misure richieste». Avrebbe tempi troppo lunghi.
Una via alternativa per Berna
La mossa del Municipio è un’altra e riguarda l’idea di colmare la trincea fra via Campagnadorna e via Sant’Apollonia, creando un corridoio naturale. Questa visione, come scrive l’Esecutivo del Borgo, «è stata sottoposta all’USTRA quale misura compensativa nell’ambito di PoLuMe». Una linea verde per controbilanciare quelle rosse.