L’economia globale si stabilizza dopo aver evitato la recessione

L’economia globale ha evitato la recessione ed ora si sta stabilizzando attorno a ritmi di crescita contenuti ma significativi considerando il contesto attuale. È quanto emerge dal rapporto Global Economic Prospects della Banca mondiale (BM), pubblicato recentemente. Tenendo presenti le forti tensioni geopolitiche, che hanno riflessi anche in campo economico, l’economia internazionale sta mostrando resilienza. Per la Banca mondiale la buona notizia è appunto il fatto che la crescita globale si stabilizzi, mentre la notizia non buona è che lo stia facendo attorno ad una media annua del 2,6%, inferiore al 3,1% che ha caratterizzato il decennio pre pandemia. Su quest’ultimo punto gli esperti a livello mondiale sono divisi, una parte di loro ritiene che ciò ora sia un problema non secondario, molti altri considerano invece che in questo quadro marciare ai ritmi attuali sia già un successo.
Le cifre
Secondo la Banca mondiale la crescita globale è stata del 2,6% nel 2023 e l’aumento del Prodotto interno lordo (PIL) reale dovrebbe essere ancora del 2,6% nel 2024, poi del 2,7% nel 2025 e nel 2026. Si tratta di un rallentamento rispetto al 3% del 2022, ma a livelli che sono da molti considerati come accettabili. Tra l’altro, la BM rispetto al suo rapporto del gennaio scorso ha alzato di 0,2 punti la previsione per il 2024. È normale che in generale le economie avanzate, o più sviluppate se si preferisce, abbiano ritmi di crescita non travolgenti, essendo già a livelli consistenti di PIL in virtù delle crescite accumulate. Le economie emergenti e in via di sviluppo hanno ritmi nel complesso maggiori – non tutte per la verità, ma una parte ormai non secondaria sì – proprio perché al contrario devono conquistare maggiore terreno e ridurre il divario.
La Banca mondiale assegna alle economie avanzate questa media di crescita economica annua: 1,5% nel 2023, 1,5% nel 2024, 1,7% nel 2025 e 1,8% nel 2026. Per quel che riguarda le economie emergenti e in via di sviluppo, ai cui problemi la BM è particolarmente attenta per compito istituzionale, questa è invece la serie: 4,2% nel 2023, 4% nel 2024 e nel 2025, 3,9% nel 2026. È interessante vedere come le economie avanzate, in rallentamento rispetto al 2,6% del 2022, siano però viste dalla BM in accelerazione, seppur lieve, di qui al 2026.
USA e area euro
Viceversa le economie emergenti e in via di sviluppo, che non sono in rallentamento rispetto al 3,7% del 2022, sono viste dalla Banca mondiale in leggera decelerazione per quest’anno e per i prossimi due. Il passo delle economie avanzate resta inevitabilmente più contenuto, ma è un po’ crescente. Il passo delle economie emergenti e in via di sviluppo rimane migliore ma il ritmo complessivo è leggermente calante, sia perché per una parte di queste un buon tratto di strada è già stato fatto, sia perché per un’altra parte, come segnala la BM, il quadro attuale politico ed economico rende difficile il mantenimento di una crescita a ritmi adeguati.
Nell’ambito delle economie avanzate la Banca mondiale sottolinea il ruolo di traino degli Stati Uniti, a cui assegna questa serie nella crescita: 2,5% nel 2023 e nel 2024, 1,8% nel 2025 e nel 2026. È soprattutto il buon passo americano di quest’anno e del prossimo ad imporsi all’attenzione. Per la BM l’Eurozona ha invece registrato e registrerà questi aumenti del PIL: 0,5% nel 2023, 0,7% nel 2024, 1,4% nel 2025, 1,3% nel 2026. Pur avendo un passo minore rispetto agli USA, l’area dell’euro ha però a sua volta evitato una recessione annua, cosa non scontata per come si erano messe le cose, e sta ora portando a casa un lento ma chiaro miglioramento. Il Giappone dal canto suo viene così inquadrato per la crescita: 1,9% nel 2023, 0,7% nel 2024, 1% nel 2025, 0,9% nel 2026. Come l’Eurozona anche il Giappone ha evitato una recessione annua che molti gli assegnavano come probabile, e ciò è un risultato positivo da tenere in conto, però al contrario dell’area euro secondo la BM adesso sta rallentando in rapporto ai valori dell’anno scorso.
In Asia
Tra le economie emergenti la Cina, che ha conquistato molto terreno negli anni scorsi, viaggia ora ad un ritmo meno elevato. Pur avendo superato il suo marcato il rallentamento del 2022 (3%), il Dragone cinese viene ora messo in questo quadro di crescita, più contenuta rispetto ad altri tempi: 5,2% nel 2023, 4,8% nel 2024, 4,1% nel 2025, 4% nel 2026. La Banca mondiale sottolinea peraltro il passo sostenuto di due altri emergenti di ampia taglia, India e Indonesia. All’India viene assegnata questa serie nella crescita: 8,2% nel 2023, 6,6% nel 2024, 6,7% nel 2025, 6,8% nel 2026. Queste invece le cifre per l’Indonesia: 5% nel 2023 e nel 2024, 5,1% nel 2025 e nel 2026.