Il progetto

L’edilizia riparte da «Pragma» (e il drone posa la prima pietra)

Cerimonia «scenografica» per il cantiere di un nuovo stabile al Centro di formazione professionale a Gordola «Investiamo oltre 30 milioni perché crediamo nel futuro del mercato e nelle opportunità del settore per le nuove generazioni»
Posa della prima pietra dello stabile «Pragma» a Gordola; da sinistra, Massimo Cereghetti, presidente SSIC Sezione Ticino; Paolo Ortelli, direttore del campus; Marina Carobbio Guscetti, Consigliera di Stato e Direttrice del DECS e Damiano Vignuta, sindaco di Gordola © CdT/Chiara Zocchetti
Jona Mantovan
16.07.2025 06:00

Un gigantesco drone ha portato la prima pietra del futuro stabile «Pragma», ieri a Gordola, in una cerimonia con tanto di colpo di pala. Il cantiere del nuovo edificio multifunzionale, che sorgerà nel Centro di formazione professionale della Società svizzera impresari costruttori (SSIC) e sarà completato nel 2027, è così ufficialmente partito con un tocco «tecnologico-scenografico». Lo stabile - che da solo vale un investimento da 23,2 milioni di franchi ma che si inserisce in un più ampio panorama di rinnovi per un valore che supera i 30 - diventerà la nuova «casa» per le associazioni dei trasportatori e dei pittori, oltre che un’«espansione» degli spazi per i tecnici della costruzione e per il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport nell’ambito del pretirocinio.

«Le migliori condizioni»

Quest’ultimo era rappresentato dalla sua direttrice, Marina Carobbio, la quale ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato affinché a ragazze e ragazzi siano garantite «le migliori condizioni per inserirsi nel mondo del lavoro». «Da due anni a questa parte insisto sulla necessità di permettere ai giovani, al termine della scolarizzazione obbligatoria, di compiere una scelta sulle opportunità che possiamo vantare», ha ricordato la Consigliera di Stato, aggiungendo come sul tavolo ci sia la possibilità «di proseguire gli studi, ma anche di intraprendere un apprendistato o di seguire una riqualifica a tempo pieno».

Grande flessibilità

Un progetto «pragmatico», insomma, che ha dato poi il nome alla struttura, composta da 5.000 metri quadrati di superfici tra officine, laboratori e aule didattiche pensate per le varie categorie in una «visione che offre grande flessibilità», come ha ricordato l’architetto Marco Russo, che mira a una sostenibilità energetica come pure a una riqualifica urbanistica, aumentando il verde nel comparto.

Un aspetto, questo, apprezzato anche dal sindaco, Damiano Vignuta, che ha riconosciuto lo sviluppo, nel corso del tempo, del punto di riferimento nel settore dell’artigianato edile fondato ormai cinquant’anni fa, e che ha man mano migliorato non solo l’offerta e il livello di competenze, ma anche il suo inserimento nel territorio, soprattutto per quanto concerne il capitolo «trasporti pubblici».

«Una tappa storica»

Un’idea, quella appena concretizzata, partita da lontano, nel 2015: «Dalle richieste iniziali e da esigenze più urgenti provenienti da una delle nostre realtà, abbiamo così integrato altri bisogni che sapevamo esistere, ma che non eravamo mai riusciti ad affrontare», ha dichiarato al Corriere del Ticino il direttore del campus da 23 anni, Paolo Ortelli, che vede l’avvio dell’opera come una risposta alla crescente necessità di personale qualificato, «sempre più difficile da trovare». Tra gli interventi, non poteva certo mancare quello del presidente della sezione ticinese della SSIC, Massimo Cereghetti, che ha definito la nuova impresa come una «tappa storica» per l’istituto: «Questo momento rappresenta molto più di un gesto simbolico. È la conferma della nostra volontà di investire nel futuro dei nostri mestieri, dando risposte strutturali agli accresciuti bisogni della nostra branca», ha detto.

«Orgoglio nella costruzione»

«In questi due lustri abbiamo visto mutare il contesto economico, evolvere le nostre professioni, persino trasformarsi l’insegnamento in questo campo. Ma una cosa non è cambiata e non cambierà: il fatto che questo posto debba restare moderno, aperto e capace di cogliere nuove sfide», ha precisato Cereghetti.

Una necessità che ha portato a una messa a punto in grado «di tenere il passo in un mercato che cambia, facendo sì che si resti protagonisti grazie alla capacità di offrire percorsi attrattivi. Un segnale positivo rivolto alle famiglie, agli apprendisti, agli associati e alle istituzioni. La trasmissione del sapere e delle capacità per noi resta una priorità».

Il presidente ha poi concluso il discorso parlando di «una fase lanciata con entusiasmo e determinazione, che possa dare ulteriore orgoglio a tutto il cantone per chi è attivo nella costruzione».

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