Lefebriani: cattolici inquieti

BERNA - La Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS), interpretando il sentimento della comunità cattolica, si dice «profondamente inquieta» per il ritiro della scomunica ai quattro vescovi tradizionalisti della Fraternità di San Pio X - i lefebvriani - voluta dal Vaticano e preparata «con troppa poco cura e grosse lacune». La CVS ricorda tuttavia che i vescovi rimangono sospesi e non possono esercitare alcun ministero sacerdotale o episcopale: non sono quindi ancora riabilitati o reintegrati nella comunità ecclesiale. Quella della Santa Sede è soltanto un'apertura alla riconciliazione.Riuniti dal 2 al 4 marzo a Coira per la loro 283ma assemblea ordinaria, i vescovi svizzeri hanno anche discusso l'iniziativa contro la costruzione di minareti: a loro parere sarebbe meglio che la stessa venisse ritirata, ma se fosse messa in votazione andrebbe respinta. Questa iniziativa - fanno sapere - «non può risolvere i problemi di coabitazione tra la popolazione svizzera e i musulmani, al contrario essa può solo farli peggiorare rendendo più difficile la ricerca di soluzioni».