L’effetto della riduzione dei costi si traduce in 35 licenziamenti

I contorni dell’annuncio – poco digeribili – erano purtroppo noti e attesi: l’impatto delle misure di risparmio decise dal Gran Consiglio nel 2024 e inserite dal Consiglio di Stato nel Preventivo 2026 si è tradotto in trentacinque licenziamenti, corrispondenti a 30,5 posti a tempo pieno, nell’Area Migrazione della Croce Rossa (CRSS). Lo ha comunicato la direzione questo pomeriggio nel corso di un incontro con la Commissione del personale, a cui hanno partecipato anche i rappresentanti dei sindacati OCST e VPOD. In aggiunta, il foyer per minori di Cadro – già convertito lo scorso febbraio da centro d’accoglienza a centro per minorenni non accompagnati per ospitare gli oltre novanta giovani provenienti dall’Hotel Dischma di Paradiso – avrà ancora una volta una nuova destinazione: diventerà un Centro giovani (età 18-20 anni), con una presa a carico sociale meno intensiva rispetto ai foyer.
La soppressione dei posti di lavoro, lo ricordiamo, è scaturita da un taglio di 4 milioni di franchi sul finanziamento annuo nel settore dell’asilo. Ovvero circa il 14% del budget totale per tutti i servizi che ruotano attorno a questo ambito. Una riduzione che aveva imposto la direzione di Croce Rossa a mettere in atto una profonda riflessione sulla sua organizzazione interna. E questo soprattutto sulla gestione di quei minori non accompagnati che hanno raggiunto la maggiore età e che in futuro saranno accolti, appunto, in un Centro giovani. La scelta è ricaduta sul foyer di Cadro, l’unico in grado di soddisfare la richiesta di accoglienza di 140 ragazzi. Nel Preventivo il Governo informa anche che è prevista «l’apertura di un terzo centro di grandi dimensioni (200 posti letto)», che consentirebbe di «evitare il ricorso a pensioni o ad altre soluzioni temporanee, caratterizzate da un costo pro capite superiore rispetto all’accoglienza in una struttura dedicata». Sul fronte licenziamenti del personale – tra educatori e vegliatori –, la notifica «avverrà nella seconda metà del mese di novembre, anche se sulla base degli sviluppi del pacchetto di risparmi questo termine potrebbe essere oggetto di una proroga», informa CRSS in una nota stampa. A titolo di esempio, oggi CRSS dispone di un educatore ogni 4,1 minori. Nel 2026, invece, si passerà a un educatore ogni 13. Prossimamente verrà aperta la procedura di consultazione e un incontro con il Dipartimento della sanità e della socialità è previsto per lunedì 13 ottobre a Bellinzona.