Argentina

L’ex presidente Menem assolto dall’accusa di depistaggio

L’ambito era quello dell’attentato del 1994 contro un’associazione ebraica che costò la vita a 85 persone
Carlos Menem in un ritratto ufficiale da presidente. (Foto Keystone)
Ats
01.03.2019 08:09

BUENOS AIRES - L’ex presidente argentino Carlos Menem è stato assolto ieri nel processo sui depistaggi nell’inchiesta sull’attentato contro l’associazione ebraica Amia a Buenos Aires, avvenuto nel luglio del 1994 e nel quale morirono 85 persone. Dichiarati colpevoli, invece, l’ex giudice Juan José Galeano, responsabile della prima inchiesta sull’attentato, e l’ex direttore dei servizi segreti Hugo Anzorreguy, che hanno ricevuto rispettivamente condanne a sei anni e quattro anni e sei mesi di carcere. La figura chiave della trama, l’ex agente della polizia di Buenos Aires Carlos Telleldin, da parte sua è stato condannato a quattro anni di carcere e alla restituzione dei 400’000 dollari che ricevette da parte di Anzorreguy affinché deviasse l’inchiesta sull’attentato verso una pista locale. Menem - classe 1930 e presidente dell’Argentina per due mandati dall’8 luglio del 1989 al 10 dicembre del 1999 - era stato accusato di aver agito per coprire un suo amico, l’imprenditore di origine siriano Alberto Kanedore Eduul, finito nel mirino della giustizia in una delle fasi iniziali dell’indagine.