Svizzera

Lieve aumento della disoccupazione in novembre

Il mese scorso il tasso dei senza lavoro si è attestato al 2,1%, a fronte del 2,0% di ottobre
© CdT / Chiara Zocchetti
Ats
07.12.2023 10:02

Lieve aumento della disoccupazione in Svizzera: in novembre il tasso dei senza lavoro si è attestato al 2,1%, a fronte del 2,0% di ottobre, valore registrato pure in settembre e in agosto.

Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco) in cifre assolute il numero dei disoccupati iscritti agli uffici regionali di collocamento (URC) è salito a 98.011, il numero più alto dallo scorso febbraio. A titolo di confronto, nel momento più critico della pandemia (gennaio 2021) erano stati registrati 170.000 senza lavoro, con un tasso al 3,7%.

Va sottolineato come i dati sulla disoccupazione non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza. Gli indicatori si basano inoltre sulle persone effettivamente iscritte all'URC: la definizione di disoccupato è quindi diversa da quella dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi. Stando all'ILO la disoccupazione in Svizzera nel terzo trimestre (ultimo dato disponibile) era al 4,2%.

Tornando alle valutazioni della Seco, in Ticino in novembre il tasso di disoccupazione si è attestato al 2,7% (+0,4 punti rispetto a ottobre, -0,1 su base annua), nei Grigioni all'1,2% (+0,2 e nessuna variazione ). I cantoni romandi rimangono i più colpiti dalla disoccupazione. Con un tasso del 4,0% il primato negativo spetta a Ginevra, seguono Giura (3,6) e Vaud (3,4%) , a cui si accoda poi Basilea Città (3,3%). Con un tasso dello 0,5%, Appenzello Interno è invece il cantone con meno disoccupati. Il motore economico della nazione, Zurigo, è all'1,9%, un po' meno della media nazionale.

Il Ticino è al sesto posto fra i più toccati dal problema, mentre i Grigioni sono al settimo rango nella graduatoria dei meno colpiti. In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 4.500 disoccupati (+657 mensile, -43 annuo), mentre nel cantone con capoluogo Coira la cifra è di 1.248 (+140 e -4).

Tornando all'ambito nazionale, dai dati pubblicati dalla Seco emerge anche che fra i giovani (15-24 anni) la disoccupazione è al 2,1%, fra i 25-49enni al 2,3% e fra gli over 50 anni al 2,0%. I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli URC da oltre un anno) erano 10.712, lo 0,4% in meno di ottobre e il 29,8% in meno di dodici mesi prima: per la precisione si trattava di 98 giovani, 5.259 25-49enni e 5.301 ultracinquantenni.

Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell'1,4% (nessuna variazione né mensile, né annua), gli stranieri del 4,0% (+0,3 e +0,5). Per regione di provenienza, i tassi più elevati si osservano per gli ucraini (28,8%), i bulgari (8,6%), gli africani (7,6%) - che la Seco considera nel loro insieme - e i rumeni (7,3%). L'Ue è al 3,5%. Riguardo ai principali paesi confinanti, la Francia è al 4,8%, l'Italia al 3,5% e la Germania al 2,3%.

Complessivamente, fa sapere ancora la Seco, le persone in cerca d'impiego registrate nel mese scorso erano 168'898, il 5,3% in più di ottobre e il 2,7% in più di dodici mesi prima. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, le persone che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento è pari a 39.968 (-5.931 mensile e -16.478 annuo).

I funzionari di Berna hanno pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto per il mese di settembre (ultimo dato disponibile), che risulta praticamente quasi sparito: ha infatti colpito solo 2.414 persone in 12 aziende. Sempre in settembre 1.673 persone hanno esaurito il diritto alle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione.

SECO: «L'aumento è di natura stagionale»

Il lieve aumento della disoccupazione rilevato in novembre (tasso al 2,1%, contro il 2,0% del mese precedente) è da ricondurre principalmente a fattori stagionali: lo ha affermato Boris Zürcher, direttore della divisione del lavoro presso la Segreteria di Stato dell'economia (Seco), commentando in conferenza telefonica i dati diffusi oggi dai suoi funzionari.

È risaputo che nei mesi invernali c'è meno lavoro nell'edilizia e, in parte, anche nel settore alberghiero e della ristorazione, ha detto il 59.enne. Questo è anche il motivo per cui il tasso di disoccupazione degli stranieri è balzato al 4,0% dal 3,7%, mentre quello degli svizzeri è rimasto all'1,4%. «Gli stranieri sono maggiormente rappresentati nei rami a fluttuazione stagionale», ha affermato lo specialista.

Ci sono però anche segnali di rallentamento congiunturale. Il numero destagionalizzato dei disoccupati è aumentato leggermente in novembre: in altre parole, la crescita economica relativamente debole sta gradualmente avendo un impatto sul mercato del lavoro.

In un confronto a lungo termine la disoccupazione rimane comunque ancora a un livello molto basso, prosegue Zürcher. Il numero di disoccupati di lunga durata, ad esempio, resta inferiore a quota 11'000. Secondo l'alto funzionario - che ha cominciato la carriera professionale con un tirocinio, diventando alla fine anche docente presso l'università di Berna - la tendenza dovrebbe proseguire: per l'intero 2024 la Seco ipotizza un tasso medio del 2,3%.

In questo contesto si registra una certa attenuazione del problema della carenza di manodopera qualificata. Le segnalazioni di carenza di penuria di personale da parte delle aziende sono però ancora piuttosto elevate. Nel complesso, Zürcher parla di una normalizzazione in corso del mercato del lavoro.