Lifestyle Center: Lombardi al posto di Terreni
Cambiano gli equilibri al Lifestyle Tech Competence Center, il centro di ricerca finanziato anche dalla Città che sviluppa soluzioni innovative per imprese attive in vari settori dello «stile di vita», dalla moda all’alimentare, dal design al turismo. Ci sono fondamentalmente due novità: una locale e una cantonale, in parte collegate fra loro. La prima è che il presidente dell’associazione che finora ha gestito tutte le attività, inizialmente a Manno e poi in via Peri, Carlo Terreni, ha ceduto il suo ruolo al municipale Filippo Lombardi, già membro in rappresentanza della Citta. L’avvicendamento, come ci conferma lo stesso Lombardi senza entrare nei dettagli della questione, è maturato all’interno dell’Associazione Lifestyle-Tech Competence Center, nella quale, oltre alla Città, sono rappresentate USI, SUPSI e una serie di aziende coinvolte nel progetto. Nominato ad interim in accordo col Municipio, Lombardi dovrebbe ricoprire la carica per il tempo necessario a ridefinire – e siamo alla seconda novità – i rapporti fra il Lifestyle Tech Competence Center e lo Switzerland Innovation Park Ticino (SIP-TI). Il riassetto, che interesserà anche il centro di competenza sulle scienze della vita di Bellinzona e quello sui droni di Lodrino, e che nei prossimi giorni sarà oggetto di una conferenza stampa, prevede, secondo nostre informazioni, essenzialmente due cose: la creazione di una SA, composta da enti pubblici e parapubblici, per gestire in modo più flessibile il Parco dell’innovazione al posto della Fondazione Agire e, per quanto riguarda il polo luganese, l’assorbimento da parte della nuova società di alcune attività portate avanti finora a Lugano grazie ai finanziamenti cantonali. Così, il Lifestyle Tech Competence Center dovrà ridurre il numero dei suoi collaboratori – oggi sono una dozzina, quelli in esubero saranno riallocati nelle imprese partner –, fare i conti con una nuova suddivisione del budget da destinare ai tre centri di competenza ticinesi e focalizzarsi sui progetti di ricerca e sviluppo grazie ai laboratori condivisi da aziende e università. A proposito di finanze: nei mesi scorsi il centro luganese è stato oggetto di due verifiche distinte, una portata avanti dal Cantone e una dalla Città, su come sono stati impiegati i fondi ricevuti, e la situazione – ci fa sapere Lombardi – è risultata essere conforme agli statuti dell’associazione e ai budget concordati. Associazione che in città continuerà a operare su due livelli: quello della ricerca finanziabile dal SIP-TI e quello del business networking, sostenuto primariamente dalle aziende. In via Peri continuerà ad essere attivo anche Terreni: le società che presiede, Loomish e Dagorà, restano partner del Lifestyle Tech Competence Center.
Convenzione da aggiornare
È confermato anche l’accordo che il Municipio aveva siglato per sostenere il Lifestyle Tech Competence Center, con un contributo di 250 mila franchi annui, fino al 2028, per coprire parte dell’affitto e agevolare il trasloco da Manno. A causa dei citati cambiamenti di governance, tuttavia, la convenzione dovrà essere aggiornata, dandone comunicazione alla Commissione della gestione del Consiglio comunale. Lo stesso Legislativo, a suo tempo, l’aveva approvata con convinzione, riconoscendo le potenziali ricadute economiche per la città. A tal proposito, Terreni traccia un bilancio più che positivo su quanto fatto finora in via Peri. Sottolinea, ad esempio, che nel progetto sono state coinvolte diciassette fra imprese e organizzazioni attive a livello nazionale e internazionale, che sono sbarcate a Lugano tre nuove aziende multinazionali generando oltre 100 posti di lavoro, che il Lifestyle Tech Competence Center ha attratto investimenti privati per 3,5 milioni per attività di innovazione e ricerca e che sono stati investiti da privati oltre 1,5 milioni nell’economia reale per l’allestimento degli spazi usati un tempo dalla EFG: spazi che oggi si presentano come aree moderne e ideali per le attività comuni e lo scambio d’idee. Terreni cita anche la trentina di eventi organizzati in loco per attrarre nuovi membri e investitori e la partecipazione a progetti come l’Innovation Booster, un programma federale che, nel caso specifico, ha visto coinvolte diverse imprese attive nel settore della moda. Con il riassetto a livello cantonale, il centro di Lugano cambierà «vita», ma cercando di mantenere lo stesso «stile».